Conspirata
di
Robert Harris
Arnoldo
Mondadori Editore S.p.A.
Narrativa
Pagg.
322
ISBN
9788804670452
Prezzo
Euro 12,50
Il
caso Catilina
Imperium
era terminato con la vittoria di Cicerone alle elezioni del
consolato, una rara, per non dire unica, vittoria con consenso
unanime, ed è con la sua figura, trascorsi appena due giorni dalla
sua investitura che inizia il secondo libro, Conspirata.
E´ un avvio tragico, con il rinvenimento del corpo di un ragazzino
trucidato a seguito di un sacrificio umano, un segno del destino
avverso al nuovo console, che non riuscirà ad avere, nel proprio
incarico, il benché minimo periodo di quiete, dovendo anche e
soprattutto affrontare il tentativo di colpo di stato di Lucio Sergio
Catilina. E´ forse questo il periodo migliore della vita di
Cicerone e anche la parte migliore di questo libro, se non
addirittura dell´intera trilogia. Catilina è l´arma con cui si
vuole esautorare la repubblica, ma l´arma che tiene la spada va
cercata altrove; potrebbe trattarsi di Crasso, oppure di Pompeo, ma
entrambi sono alleati e manovrati da un individuo la cui perfidia ha
dell´incredibile e che concepisce il potere come totale
asservimento degli altri alla sua volontà. Il suo nome è Gaio
Giulio Cesare, un astro nascente che oltre a splendere sempre di più
in cielo tesse continue trame per abbattere chiunque lo ostacoli nei
suoi disegni e Cicerone è senz´altro il suo avversario più
agguerrito e in breve diventerà il suo nemico. In questo libro la
politica diventa il mezzo per raggiungere gli obiettivi di potere e
per accrescerli, una serie di sotterfugi, di tradimenti, di alleanze,
di violenze, tendenti dapprima a isolare l´avversario, poi a
renderlo inviso al popolo e infine a emarginarlo, dandogli dapprima
la morte civile, poi anche quella fisica. Devo ammettere che
l´abilità di Robert Harris è sconcertante, capace come è di
descrivere trame sottili, giravolte imperiose, riuscendo a rendere
partecipe il lettore all´angoscia di certi personaggi, fra i quali
un Marco Tullio Cicerone che in breve diventa l´ombra di se stesso
e che non riesce più a subodorare i tranelli e a scegliere le azioni
più mirate per difendersi. L´uomo è stanco e con lui il politico,
stanco di combattere un nemico dietro l´altro di quel concetto di
Repubblica che ha sempre difeso strenuamente e quando si è in queste
condizioni l´unica tattica, estrema, è la fuga; ed è così che si
chiude Conspirata, con Marco Tullio Cicerone che a
piedi, con un paio di schiavi che portano un po´ di bagaglio e con
il fido Tirone, che lui ha da poco liberato, ha preso di notte, di
nascosto, la strada per il sud, verso il porto di Brindisi.
Il
libro è decisamente bello, con l´azione che non manca, ma con in
risalto il grande acume di Cicerone, che solo verso la fine sembra
spegnersi di fronte a un destino che lo vede soccombente. Ma non è
finita, c´è ancora un terzo libro, Dictator, che sarà
oggetto di un altro esame.
Da
leggere, mi sembra ovvio.
Robert
Harris (Nottingham,
7 marzo 1957), laureato alla Cambridge University, è stato
giornalista alla BBC, e uno dei più noti commentatori
dell'"Observer" e del "Sunday Times".
È
diventato famoso in tutto il mondo nel 1992 con Fatherland,
il cui successo lo ha inserito a pieno titolo nel ristretto gruppo di
autori che hanno ridefinito e ampliato i confini del thriller.
Successo confermato
da Enigma (1996), Archangel (1998), Pompei (2003), Imperium (2006), Il
ghostwriter (2007),
da cui è stato tratto un film diretto da Roman
Polanski, Conspirata (2010), L'indice
della paura (2011), L'ufficiale
e la spia (2014), Conclave (2016), Monaco (2018), Il
sonno del mattino (2019).
Prima di dedicarsi interamente alla narrativa ha scritto numerosi
saggi, fra cui una celebre inchiesta sui falsi diari del Führer, I
diari di Hitler (2002).
Tutte le sue opere sono edite in Italia da Mondadori.
Renzo
Montagnoli