Eraclito
e il muro
di Cinzia Pierangelini
Edizioni GBM
Narrativa romanzo
Pagg. 155
ISBN: 88-7560-010-4
Prezzo: € 12,00
Già conosciuta in campo letterario
(sua l'ottima raccolta di racconti “Dall'ultimo leggio”), Cinzia Pierangelini fa il suo esordio nel difficile ramo dei
romanzi con “Eraclito e il muro” ed è una prima di classe, a conferma delle
eccellenti qualità dell'autrice.
Ambientato in un tipico paese
siciliano, è la storia di un critico musicale votato a stroncare artisti e musicisti
del locale teatro lirico. La sua non è solo una vocazione, che trova origine in
un carattere chiuso e misogino e nella sua totale inattitudine all'arte, ma è
anche una ribellione alle chiuse regole di un mondo dominato dall'ipocrisia e
da norme non scritte e misteriose. Quando la sua attività si scontra con gli
oscuri interessi del “potente” del luogo, in concomitanza con una depressione
insorta per effetto di uno scherzo, viene abilmente
rinchiuso in una clinica per malati mentali dove, di fronte al comportamento
fuori dalle regole degli altri ricoverati, ritrova il piacere di vivere e anche
l'amore che, per motivi del tutto abietti, viene stroncato. Dimesso, perché
apparentemente guarito, cercherà una plateale vendetta, che solo in parte si
realizzerà, e finirà i suoi giorni in carcere.
Al pari del principe Salina del
Gattopardo, Cinzia Pierangelini riafferma che in
questo mondo tutto cambia, pur restando alla fine sempre uguale, e chi è
disposto a contrastarne le regole finirà per essere rinchiuso in una solitudine
senza speranza, come il grande filosofo greco Eraclito.
E il muro
del titolo? È quello
del teatro, dove ignoti si divertono ad annotare maldicenze, di tanto in tanto
ricoperte da una mano di bianco, prontamente e nuovamente imbrattato, a riprova
dell'immutabilità della vita.
Scritto in modo scorrevole,
accattivante, con la tensione di un thriller, anche se non lo è, è un libro che
si legge tutto d'un fiato, pur se più di una volta è opportuno e salutare
soffermarsi su certe riflessioni, come la chicca filosofica del consueto
ritardo del treno da Palermo.
Lo stile è quello solito e piacevole
dell'autrice, in questo testo ancor più perfezionato, con descrizioni mirabili
del paese, quasi dei quadri di armonia figurativa. Interessante poi è l'inserimento
di modi di dire e antichi proverbi in dialetto siciliano, utilizzati
soprattutto come incisi, con il preciso scopo di rafforzare il concetto senza
sovrabbondare.
Inutile
che dica che ne consiglio vivamente la lettura.
L'autore
Cinzia Pierangelini è nata nel 1963 a Messina, dove vive e
svolge l'attività di docente e violinista. Ha iniziato a scrivere solo nel
2004, realizzando così un sogno che si portava dietro sin dai tempi
dell'adolescenza.
Molti suoi
lavori, vincitori di premi letterari, sono editi in antologie, in e-book e in
riviste. Con altre case editrici ha pubblicato: Dall'ultimo
leggio, raccolta di racconti; La Quaresima,
nell'antologia Quindici passi nel buio; L'origine,
nell'antologia Il mio mare; Il viaggio, nell'antologia Libera uscita. In stampa la poesia “Quando Jasmine sciolse la sua treccia” selezionata per
un'antologia poetica e il racconto “La signora Rosa” selezionato per
un'antologia erotica. In editing il romanzo per
ragazzi Il professor Scelestus e in attesa di editore il
romanzo La jatta.