Una
breve storia d’amore
di
Renzo Montagnoli
-
Desidera qualcosa d’altro? Magari una cioccolata calda con la
panna?
-
No, la ringrazio, il caffè è stato anche troppo –
e la donna diede un’occhiata al grande orologio che stava sulla
parete dietro il banco del bar.
Lui
se ne accorse e le chiese se aveva un appuntamento.
-
No – disse lei – Nessun appuntamento, ho guardato e non
so nemmeno il perché.
Ci
fu un attimo di silenzio, in cui entrambi rimasero con gli occhi
bassi, poi lui la guardò e disse quello che aveva in animo di
esprimere da diverso tempo.
-
Sono ormai anni che nel fare questa strada, più o meno nello
stesso punto, la incontro e così alcuni giorni fa mi è
venuto spontaneo di salutarla, con un innocente buongiorno e lei mi
ha risposto. Non siamo più giovanissimi, io sono sposato con
figli e lei?
-
Pure io - rispose.
L’uomo
proseguì: - Non so cosa mi è accaduto, vorrei sapere
come possono succedere certe cose, ma quasi all’improvviso ho
scoperto un interesse per lei, ho avvertito un tremito, una
palpitazione che mi ha fatto capire quanto lei sia importante per me.
Mi vergogno, lo ammetto, ma dovevo dirlo.
La
donna stava zitta, sembrava guardare la tovaglia che lisciava con la
mano destra, a spazzar via briciole che non c’erano.
-
La prego di parlare, di dirmi se anche lei prova lo stesso
sentimento, oppure mi disprezza e le sono indifferente.
Lei
restò muta, ma alzò gli occhi e lo guardò, non
ci fu bisogno di parole, perché dalla luce che veniva dal
fondo dell’animo si poteva benissimo comprendere che lui era
qualcosa di più di uno sconosciuto, era un uomo la cui
immagine era stata celata nel cuore.
-
Capisco e ne sono contento.
Ancora
alcuni istanti di silenzio, due sguardi che si incrociavano e
parlavano un comune linguaggio, fatto di emozioni, di compiacimenti,
ma anche di timori.
-Posso
sapere il suo nome?
Lei
sorrise, poi rispose: - No, il marito, i figli, una vita fino a ora
tutto sommato felice. Può anche essere bello sentirsi
desiderata da un altro, ma tutto finisce qui, finisce prima che
ancora cominci una storia che non può che portare sofferenza
agli altri, ai miei come ai suoi. Ne conviene?
Luì
serrò i denti, si prese il capo fra le mani, poi dalle sue
labbra uscì un appena percettibile sì, indi si
ricompose, prese fiato, cercò quell’aria che di colpo
gli sembrava finita e alzandosi disse semplicemente: - Ha ragione,
sarebbe forse stato bello, ma ci sono cose che ci impongono di
chiudere qui. Da domani non percorrerò più questa
strada, non cercherò di incontrarla, calerò il sipario
su questa piccola storia. In ogni caso grazie per aver accettato il
mio invito per un caffè e la prego, rimanga seduta, non mi
saluti, mi lasci uscire, poi esca anche lei.
La
donna assentì con il capo, lui uscì senza voltarsi, a
conclusione di una breve, infinitesimale storia d’amore.
Trascorsero
altri anni, parecchi, lui cessò l’attività
lavorativa e continuò nelle sue passeggiate; un giorno, però,
fu preso da una strana sensazione, fu colto da un ricordo improvviso
e fece quella strada che così accuratamente aveva evitato di
percorrere. Nei pressi di un luogo che ora riemergeva prepotente
nella memoria vide una donna, anziana, preceduta da due bambini,
probabilmente i nipotini. Prese a battergli forte il cuore, sperò
e al tempo stesso si accorse di quanto sciocca fosse la sua idea, ma
mano mano che lei e lui si avvicinavano scorse in quel viso
invecchiato, sotto quelle rughe il volto di una donna che con lui un
giorno di tanti anni prima aveva bevuto una tazza di caffè.
Arrivarono infine a incrociarsi, lui non disse nulla e nemmeno lei, i
loro sguardi per un istante furono una cosa sola. Capì che lei
l’aveva riconosciuto da una lacrima che sgorgò da un
occhio e che lenta, ma inesorabile le solcò una gota scossa da
un lieve tremito. Passarono oltre, lui accelerò il passo,
quasi si mise a correre, ma quando gli occhi si riempirono di lacrime
si fermò, si voltò per chiamarla, però lei ormai
era una figura lontana che si perdeva nelle prime ombre della sera.
Si asciugò gli occhi e si ripromise che non avrebbe più
percorso quella strada, che tutto sarebbe rimasto un sogno, un tenero
ricordo affondato nel cuore.
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