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Si sdrai sul divano, si rilassi e cerchi di
rispondere alle mie domande con spontaneità, senza vergogna.
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Sì, dottore, farò come dice lei, anzi qualsiasi
cosa purché questo incubo finisca.
La luce si abbassò nello studio del Dottor Muhleim, celebre psicanalista di origine austriaca, e
cominciarono a diffondersi le note di un brano di Mozart.
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Mi dica allora com'è quest'incubo.
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Vede, dottore, vado a letto in genere a mezzanotte
e, stanco per la lunga giornata di lavoro, mi addormento subito.
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Prima ha dei rapporti con sua moglie?
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Non sono sposato e dormo solo.
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Prosegua.
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Non so dirle quanto tempo passa da
quando prendo sonno, ma immancabilmente ogni notte l'incubo si ripete,
ossessivo, asfissiante.
Il Dottor
Muhleim si grattò la barbetta da capretta che gli
copriva il mento, si avvicinò al paziente e gli sussurrò: - Sì, sia bravo, si
rilassi, e mi racconti tutto.
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Ebbene, a un certo punto cominciano ad apparire, a
uscire dal buio, ad avvicinarsi al letto.
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Che cosa?
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Bocche, tantissime bocche spalancate, lingue gonfie
e coperte di saliva. Bocche sdentate, o con denti in pessime condizioni.
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E si limitano a questo?
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No, no! Magari! Vomitano parole senza senso, suoni
disarticolati, quasi dei gargarismi.
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Interessante. E poi?
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E poi…quando mi risveglio madido di sudore, e in
genere è l'alba, spariscono.
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Per oggi abbiamo finito; alla prossima seduta.
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Mi dica dottore, sia sincero: c'è speranza che il
mio sonno possa tornare tranquillo?
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Vedrà che troveremo il motivo di tutto questo e di
seguito la cura adatta.
Tre
giorni dopo
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Buongiorno. Sempre lo stesso sogno?
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Purtroppo sì.
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Per caso, da piccolo, ha visto sua madre e suo
padre che facevano l'amore?
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No.
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Sia sincero. Dica che lei li spiava
sempre.
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Ma sono sincero. Mai fatta una cosa del genere.
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Va bene, cercherò di crederle. Lei, per caso, in
gioventù praticava l'onanismo con particolare assiduità?
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Dottore, mi mette in imbarazzo, ma le posso dire
che avevo un comportamento normale.
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Quante volte in una settimana faceva pratiche masturbatorie?
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Come faccio a ricordarmelo! Comunque, poche.
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Poche quanto?
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Che ne so. Due-tre volte
la settimana.
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E adesso?
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Nessuna; ho una relazione con una signora e a lei
dedico le attenzioni del caso.
Il Dottor
Muhleim si avvicinò al paziente e gli sussurrò con
tono imperioso: - Questa donna le ricorda sua madre?
-
Certo che no. Adele è
alta e bionda; mia madre era piccola e mora.
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Ha una bocca particolare?
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A me sembra normalissima.
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Il caso si presenta difficile e temo che il nostro
rapporto sarà assai lungo.
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In verità, Dottore, avrei anche i miei impegni di
lavoro.
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Insomma, vuole o non vuole che queste bocche
spalancate non la tormentino più?
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Certo, sono qua per
questo.
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E allora lasci perdere per un po' gli affari. A
proposito, che lavoro fa?
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Il dentista…