Area riservata

Ricerca  
 
Siti amici  
 
Cookies Policy  
 
Diritti d'autore  
 
Biografia  
 
Canti celtici  
 
Il cerchio infinito  
 
News  
 
Bell'Italia  
 
Poesie  
 
Racconti  
 
Scritti di altri autori  
 
Editoriali  
 
Recensioni  
 
Letteratura  
 
Freschi di stampa  
 
Intervista all'autore  
 
Libri e interviste  
 
Il mondo dell'editoria  
 
Fotografie  
 
 
  Narrativa generica  Noir  Storie di paese Prima Serie  I racconti del nonno  Fiabe  Horror  Storie di paese Seconda Serie  C'era una volta  Racconti di Natale 

  Racconti  »  Noir  »  Serial Killer 04/03/2006
 

Prese con calma la mira, inquadrò bene l'obiettivo, poi spinse il dito.

La vittima si dibatté un attimo, poi cadde a terra rantolante.

L'uomo non tradiva nessuna emozione, o forse un senso di soddisfazione era lasciato trapelare dai suoi occhi, niente più di un guizzo, una luce rapida come il flash di un fotografo.

Si guardò intorno e riarmò.

Fra sé pensava e quasi si diceva “E ora la prossima. Niente di più facile. Un lavoro semplice, ma necessario. Una bella ripulita da questa marmaglia che ci assedia ogni giorno. Arrivano a centinaia, ma che dico, a migliaia, e nessuno fa niente per arrestare questo flusso. Il cittadino deve difendersi da sé, perché lo stato non se ne cura.

 

Un altro colpo, un'altra vittima.

 

“Quasi mi diverto, anche se ammetto che la soddisfazione scemerà presto, perché per oggi il problema è risolto, ma domani…domani si ripresenterà.

E se non ci sono io che faccio qualche cosa, che do il buon esempio, tutto passerebbe nell'indifferenza. Si lamentano, sopportano, i pecoroni, ma non alzano un dito.

Riarmò, spinse il dito ed ecco un'altra dibattersi negli spasimi dell'agonia.

 

“A volte mi domando il perché di questo lassismo, questo sopportare e non cercare di rimediare. Sembra che tutti dicano: ci sono, altre ne arriveranno ancora, è impossibile porvi rimedio.

Questo modo di ragionare è tipico degli smidollati, gente senza nerbo, esseri amorfi, pronti a criticare, ma quando è il momento di agire preferiscono ritornare nell'ombra.

 

Un altro colpo, un'altra vittima.

 

“Certo che non fa piacere sporcarsi le mani, ma prima o poi bisogna pur farlo. Che civiltà è mai la nostra se subisce passivamente queste quotidiane aggressioni, questo ripetuto fastidio che avvelena l'animo?”

Si sposto all'altra finestra della stanza, scrutò i vetri: fuori c'era il massimo silenzio, come in casa, e le vittime ignare del loro destino continuavano la vita di tutti i giorni, come se nulla fosse accaduto.

 

Riarmò, un altro colpo e un'altra vittima.

 

L'uomo si mordicchiò il labbro. “Questa pulizia mi sta venendo a noia; ancora una e poi smetto, almeno per oggi. Vorrà dire che almeno per questa notte potrò dormire sonni tranquilli”.

Un altro colpo e la vittima cadde a terra,

 

“Porca miseria, ne vedo altre due. Mi sono sfuggite, ma adesso provvedo.

Fece per riarmare, ma inutilmente.

Gli  venne un moto di rabbia che sfogò con un urlo - Francesca, ho finito il flit e ci sono ancora due mosche in giro!

 

 

 

 
©2006 ArteInsieme, « 014037314 »