Ha
vinto Valeria
di Ferdinando Camon
"L'Arena",
"Il Giornale di Vicenza", "Bresciaoggi"
25 novembre 2015
È stato un addio angosciante e tuttavia consolante, quello a Valeria, nella sua
Venezia. Un addio pieno di dolore: una ragazza così giovane, così graziosa,
così buona, piena di progetti per sé e per tutti i giovani. E tuttavia carico
del conforto che viene dal vedere che quella vita, stroncata dalla violenza che
voleva imporre un codice di odio e di scontro, vedere che quella vita si concludeva
con la vittoria del codice opposto, della comprensione, della fratellanza,
della fraternità. Chi ha fatto la strage a Parigi, sapeva di colpire anche
giovani non francesi, i cui corpi sarebbero tornati a casa, nei paesi di
provenienza, e sperava che quei ritorni da Parigi verso tutta Europa avrebbero
seminato il rancore, lo spirito di vendetta, nuove guerre. Questo volevano.
Hanno usato una forza e una violenza immense per ottenere questo risultato.
Ogni vittima doveva avere un ruolo, in questo gioco a incastro, e comporre un
puzzle di rappresaglie a catena. Vista la dimensione della strage, quei due-tre terroristi che sono ancora vivi, e
l'organizzazione-madre che li ha inviati, hanno pensato di aver vinto loro,
l'odio sull'amicizia, lo scontro sul dialogo. L'addio a Valeria, i sentimenti
che ha sollevato a Venezia e diffuso per la nazione, le parole di suo padre e
di sua madre, quel funerale che non è laico ma multireligioso,
le parole del Patriarca, dell'imam e del rabbino, tutto fa capire che il
progetto del terrorismo è fallito, ha vinto il progetto opposto, che era quello
per il quale Valeria viveva, pensava, scriveva, studiava. Quando una persona è
amata e stimata, il momento di darle l'addio cava fuori il meglio dai presenti,
dicono cose improvvisate, eppure perfette. «Ringrazio i rappresentanti delle
religioni cristiana, ebraica e musulmana perché sono presenti in questa
piazza», ha detto il padre. La religione cristiana perché era il bersaglio.
Islamica perché era tradita. Ebraica perché dove ci sono massacri c'è sempre.
«Ci lasci il tuo desiderio di spenderti per una società più giusta» ha detto il
Patriarca, intendendo che una società più giusta deve avere meno emarginazioni.
«Possa Allah proteggere l'Europa e l'Italia dal male, e pacificare le nostre
anime» ha detto l'imam di Venezia. E così il cerchio si chiude: un mostruoso
atto terroristico, compiuto per scatenare il finimondo in nome dell'Islam,
finisce, in nome dell'Islam, per invocare Allah affinché porti la
pacificazione. Questo gruppetto di assassini drogati ha ottenuto il contrario
di quel che voleva. La sua ferocia ha perso, perché s'è scontrata con la
mitezza, la dolcezza, il senso umano e sociale di Valeria, che ha più forza e
perciò ha il futuro.
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