Adesso Schwazer
può andare alle Olimpiadi? Ma certo: ha scontato
di Ferdinando Camon
Alex Schwazer ha dominato la 50 km ai mondiali di marcia, e
dunque parteciperà agli Olimpici di Rio. C'è chi protesta perché anni fa era
stato trovato positivo al doping e la sua vita atletica doveva finire lì. Non è
un problema sportivo, è un problema morale in senso lato. Chi ha infranto la
legge, è stato condannato e ha scontato la pena, non è a posto? Se uno ha
sbagliato (nel caso dello sport, s'è dopato), ma sconta tutta la pena, si
sottopone a tutti i controlli, torna a gareggiare e vince, quella vittoria è
onorevole o spregevole?
“Spregevole”, risponde l'australiano Tallent,
vincitore di un oro a Londra. Dice, commentando la vittoria di Schwazer: “Ha vinto di nuovo un baro”. Yohann
Diniz, campione d'Europa, dichiara: “Il suo ritorno è
una brutta notizia”.
Cosa vuol dire vincere una gara sportiva, perché ci emoziona tutti, anche
quelli che non fanno sport o non s'intendono di sport? Su che cosa vince,
l'atleta che vince una gara? Sulla Natura. Commentando una gara di triplo
salto, Gianni Brera definiva quello sport così: “È un inane tentativo umano di
spiccare il volo”. Perfetto. Pare proprio che per tre volte l'atleta cerchi di
staccarsi da terra e librarsi in alto, e per tre volte la Terra lo richiami
giù. Quello sport, come ogni sport, è il tentativo di superare un limite
che c'è stato imposto quando siamo nati. Non abbiamo ali, camminiano
rasoterra. Abbiamo un peso, la gravità c'impedisce di balzare in alto e si
affretta a tirarci giù. Siamo in lotta contro i nostri limiti, cerchiamo di
superarli. Di migliorarci. Tutta l'umanità è impegnata in questo sforzo.
L'atleta è la punta di lancia dell'esercito umano che combatte questa lotta. La
vittoria dell'atleta è la vittoria di tutta l'umanità. Perché sia una vittoria
dell'atleta-uomo, non dev'essere una vittoria
dell'atleta-macchina o dell'atleta-chimica. Adesso ci sono ciclisti che corrono
con una bici che ha nel telaio un motorino elettrico. Ce ne siamo accorti
quando un ciclista è caduto ma le ruote della bicicletta continuavano a girare
perché una batteria elettrica le spingeva. La loro vittoria è la vittoria di un
motore, non del corpo umano. Non si può includerla nel libro che racconta le
vittorie dell'uomo sulla Natura. Il dopato snatura il suo corpo, trucca il
sangue e altera gli organi. La sua vittoria non è una vittoria dell'uomo ma
della chimica. Va cancellata. Nella nostra storia per dominare la Natura, è una
deviazione. Schwazer ha deviato. Non truccava i
controlli ma li evitava. Ma se in questa 50 km i controlli sono stati severi e
frequenti, e lui ha vinto, quella è una vittoria da registrare? Una vittoria
dell'umanità? Non vedo perché no. Ci sono mille modi per vincere col doping.
Anche un premio Oscar o un premio Strega si può vincere rastrellando le schede
con la potenza della scuderia per cui si corre invece che con la bellezza
dell'opera che si presenta. Ci sono film premi Oscar inguardabili e libri premi
Strega illeggibili. L'autore ha bleffato, ha usato il potere del produttore o
dell'editore e ha vinto. Va disprezzato. Se anni dopo ci dà un film o un libro
bello, è nostro interesse umano prendere atto di quell'opera. Ignorandola
perché anni ci aveva ingannato ci facciamo del male. La Juventus ha vinto lo
scudetto. Non possiamo dire che non se lo merita perché anni fa è stata
retrocessa. Paolo Rossi ha dominato i mondiali di calcio dell'82, aveva
scontato una squalifica per lo scandalo delle scommesse, era interesse dello
sport privare l'Italia e l'umanità di ammirare le sue prodezze? Claudio Ranieri
ha vinto il campionato inglese per i gol di Vardy che
fino a qualche anno fa girava col braccialetto elettronico per una rissa. Se
non ci fosse espiazione delle colpe e fine dell'espiazione, finirebbe la storia
dei popoli e la vita degli uomini. Perché ci sia salvezza, ci vuole
l'assoluzione dei peccati.
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