Quisquiglie
di Gennaio 2017
di
Renzo Montagnoli
Trumpeggiare
Era
tutto nel suo programma elettorale e, si sa, le promesse dovrebbero
essere mantenute, e in questo senso Trump è un uomo di parola.
“Costruirò
un muro fra Stati Uniti e Messico” e infatti sono già
iniziati i lavori.
“Occorre
mettere un freno all’immigrazione.” ed ecco la famosa
contestata legge nei riguardi degli emigranti di sette paesi arabi.
“Basta
delocalizzare.” e qui non ci siamo ancora, ma si presume che
verrà posto un forte dazio alle importazioni.
Uomo
di parola, quindi, il nostro Trump e che piace agli americani, stufi
di una classe politica che si basa sull’autoreferenzialità
e ormai lontana dalla realtà del paese. É il desiderio
dell’uomo forte a cui affidare le proprie sorti, un desiderio
che serpeggia un po’ ovunque nelle democrazie occidentali,
anche da noi. Purtroppo, l’esperienza insegna che il cosiddetto
uomo forte promette tanto, anche quello che non può
realizzare, e che finisce quindi nel tempo con il trasformarsi in un
incubo, come accadde per Mussolini, per Hitler ed altri meno noti
emuli. Certo, la democrazia non é perfetta, ma allo stato è
ancora il sistema migliore; quando però degenera, quando la
classe politica non è più rappresentativa lo sbocco,
quasi inevitabile, è una dittatura, a volte soft, più
spesso dura. L’uomo forte é solitamente egocentrico,
dotato di modeste capacita, ma grazie al potere che si ritrova
finisce con il convincersi di essere un genio ed è allora che
casca l’asino, perché si permette di fare qualsiasi
cosa, perfino di autodistruggersi, coinvolgendo nella tragedia anche
i sudditi. Speriamo che a Trump non sia permesso di imporre sempre la
sua volontà, per il bene degli americani e per quello
dell’umanità.
Chi
parla troppo, sbaglia spesso
La
parabola di Renzi dimostra che prima di parlare bisogna pensare bene
e che è meglio essere concisi, ma capaci. Purtroppo la
capacità è qualche cosa di innato e mi pare che a Renzi
faccia difetto, mi ricorda uno studente che all’Università
era un fiume di parole per nascondere la sua pochezza. Adesso, dopo
l’esito infausto del referendum, cerca di tornare in sella, a
costo di dividere anche il suo partito, il PD, che non brilla, come
del resto gli altri, per capacità dei suoi dirigenti. Dobbiamo
metterci in testa che i nostri politici sono quasi tutti di modesta
levatura, lontani dalla realtà, litigiosi, almeno in
apparenza, incuranti di vivere su un Titanic che va affondando. Il
rimedio? L’uomo forte, ma costui fa parte di quella classe e
non è che dando i pieni poteri a una persona che si risolvono
i problemi, no, quelli si risolvono solo con uomini capaci e onesti.
Il vero dramma è che è difficile trovarne.
Incriminato
per eccessiva generosità
In
Italia succede di tutto e così può capitare che i
legali di Silvio Berlusconi, rinviato a giudizio per corruzione di
testimoni, non trovino di meglio di dire che è stato incolpato
per eccessiva generosità. Certo, generoso lo è stato,
ma non in modo disinteressato, perché le beneficiarie delle
sue cospicue elargizioni sono state le “olgettine” che
dovrebbero testimoniare nel giudizio per i suoi festini, anche con
minorenni. Altri episodi di generosità non ne vedo, o meglio i
beneficiari, anzi le beneficiarie, sono sempre state donne giovani e
belle. É mai accaduto che Berlusconi abbia soccorso una
signora anziana e in difficoltà; a onor del vero, all’indomani
del terremoto dell’Aquila, aveva promesso di ospitare nelle sue
numerose ville una parte degli sfollati, ma nessuno ne ha usufruito,
perché, guarda caso, tutte le dimore signorili erano diventate
inabitabili per lavori di manutenzione. Se penso che un tipo così
é stato Presidente del Consiglio per diversi anni, mi chiedo
come la gente abbia continuato a votarlo, e allora mi viene in mente
una massima che recita che non ci sarebbero i furbi se non ci fossero
gli stupidi.
Laureandi
analfabeti
E’
un grido di dolore quello che viene da molti docenti universitari: la
maggior parte dei loro studenti é incapace di scrivere
correttamente, commette degli errori grammaticali che già
sarebbero da considerare gravi alle elementari. E poi difettano di
fantasia, anche perché leggono poco o niente, tanto che viene
da chiedersi che ci vanno a fare tutti quei giovani ai vari festival
letterari. La situazione è certamente allarmante, ma non è
una novità, anche se in questi ultimi anni si è
registrata una particolare accentuazione del fenomeno. Al riguardo,
mi capita di leggere sui giornali delle autentiche perle, perché
quel che difetta non è solo la grammatica, ma pure la
sintassi; non bastasse questo, molti sembrano incapaci di costruire
un discorso logico, cominciano bene, ma poi si perdono per strada. La
colpa di ciò è di tanti, indubbiamente della scuola
primaria, ma prevalentemente dei genitori, per lo più incapaci
di costruire un dialogo collaborativo con i figli. Tutto ciò
non lascia presagire nulla di buono, perché la vera libertà,
quella di pensiero, la si ottiene solo attraverso la cultura; quelli
che vi rinunciano sono facilmente influenzabili, l’ideale per
chi voglia arrivare al potere o intenda conservarlo.
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