Tanto
peggio, tanto meglio
di
Renzo Montagnoli
Ho
settant’anni, anzi quasi settantuno, e sono stato chiamato a
votare non so quante volte. Come per il passato prima del giorno in
cui presentarsi al seggio per esprimere il proprio giudizio c’è
la campagna elettorale, cioè un periodo in cui ogni partito
dovrebbe indicare i suoi obiettivi e il modo per raggiungerli. Anche
trenta anni fa vigevano le promesse, poi quasi sempre non mantenute,
ma almeno le Tribune televisive finivano con il costituire anche un
piacevole spettacolo. Adesso purtroppo non è così,
tanto che i ricorrenti proclami di questo o quel politico mi
infastidiscono, mi fanno venire la nausea. In tutta sincerità
non mi è mai accaduto di vedere una campagna elettorale come
questa, non basata sui programmi, bensì su promesse
chiaramente impossibili da mantenere, sulla demonizzazione degli
avversari, sulle notizie false tese a screditare i vari personaggi in
lizza. Pertanto mi chiedo come possa un elettore esprimere un
giudizio sereno, considerato che qualsiasi partito dimostra una
mancanza di serietà che ha dell’incredibile. Già
con le candidature con parecchi condannati si è partiti con il
piede sbagliato, ma poi ai vari talk show non contano più le
idee, che non ci sono, ma quel che importa è gridare più
forte, sommergendo la voce dell’avversario di turno. Direi che
ormai ha preso piede il motto “tanto peggio, tanto meglio”.
E’ uno spettacolo indecoroso che dimostra, se per caso ce ne
fosse ancora bisogno, che la nostra classe politica è
costituita per lo più da incapaci, da ladri e da cialtroni. I
motivi per cui ci siamo ridotti così sono molteplici e non
intendo affrontarli in questa sede, ricordando solo che uno di questi
riviene dal cercare di votare il meno peggio. Tuttavia, piuttosto che
astenersi, il che solo apparentemente sembrerebbe un atto di protesta
considerati i risultati tutt’altro che apprezzabili, credo
proprio che ancora una volta ci vedremo costretti a raschiare il
fondo del barile per cercare il meno peggio. E’ doloroso dirlo,
ma non c’è altra possibilità; questo consiglio
ovviamente non vale per chi ha illimitata fiducia in qualcuno degli
attuali politici, e ce ne sono, non pochi peraltro, individui che
hanno sì il mio rispetto, ma che non esito a definire dei
masochisti, sempre pronti a lamentarsi, mai disponibili a cambiare
qualcosa. Tanto dovevo dire e l’ho detto; rassicuro che prima
del giorno delle elezioni, e forse anche dopo, non ritornerò
più in argomento.
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