Area riservata

Ricerca  
 
Siti amici  
 
Cookies Policy  
 
Diritti d'autore  
 
Biografia  
 
Canti celtici  
 
Il cerchio infinito  
 
News  
 
Bell'Italia  
 
Poesie  
 
Racconti  
 
Scritti di altri autori  
 
Editoriali  
 
Recensioni  
 
Letteratura  
 
Freschi di stampa  
 
Intervista all'autore  
 
Libri e interviste  
 
Il mondo dell'editoria  
 
Fotografie  
 
 
 

  Editoriali  »  Il corso della vita in questo mondo, di Lorenzo Russo 26/10/2018
 

Il corso della vita in questo mondo

di Lorenzo Russo





Sembra che esista un moltiplicatore comune, capace di includere tutto ciò che accade in questo mondo, per poi a un certo punto disfarsi e ricominciare da capo.

All'inizio sta l'interesse del singolo verso i suoi più vicini, poi verso i meno vicini, fino a tentare di comprendere tutto il globo, per poi necessariamente rompersi per ingestibilità.

Mi sembra che oggi ci troviamo nella fase finale, per lo meno per quel che riguarda i rapporti personali, economici e politici.

I popoli tendono a unirsi quando credono che sia più vantaggioso, per poi separarsi quando si accorgono di essersi ingannati, inganno la cui causa sta nel non aver curato il necessario comune denominatore: appropriarsi del necessario senza pretendere di più.

Il risultato è la distruzione anche di quel poco che è stato creato bene.

Alla base di tutto questo andare sta quindi l'incapacità dell'uomo di limitarsi nei suoi bisogni perchè diventati vizi.

Oggi non si tiene più conto del già raggiunto, che non è poco, di goderlo ed apprezzarlo prima di riprendere il viaggio verso mete più lontane e nuove.

Ma dovrebbero essere mete non scelte a caso e quindi non seguenti il corso di una economia che troppo distrugge dell'uomo.

Una tale economia è al servizio di beni che produce senza limiti per consumatori addestrati appositamente a consumarli, inculcando incessantemente nelle loro menti che sia l'unica forma di progresso realizzabile.

Una economia viziata, quindi, che non tiene neanche conto dell'esistenza di una gran parte della popolazione priva del minimo sostentamento.

È un paradosso di grande portata morale ed etica che andrebbe contrastato energicamente prima che sia troppo tardi.

L'incremento, senza limiti, della popolazione mondiale è la dimostrazione di mancanza di intelligenza razionale e non fa altro che accelerare il corso sopra accennato.

Ma così è il sistema economico che, per reggersi, ha bisogno di nuovi utili invece che di persone sane di mente e corpo.

È una situazione del tutto distorta e voluta da una cerchia di persone anelanti il dominio del mondo.

Il primo passo è la globalizzazione dei mercati che costringe i popoli a unirsi in un costrutto politico mondiale senza che ne abbiano assunto la necessaria identificazione, che come si sa abbisogna di un lasso di tempo inestimabile.

In questo costrutto i popoli sono facilmente controllabili e manovrabili per i loro scopi.

I più abili ed astuti assumeranno incarichi più elevati, mentre per il resto della massa il livello di vita si abbasserà e l'inganno, quando verrà svelato, sarà troppo tardi.

Ad ogni modo il processo della vita si fonda tuttora sul nascere, crescere, sviluppare un qualcosa fino a distruggerlo, ma attenzione a non buttar giù tutti i muri di protezione nel nome di una ideologia umanistica d'unione globale per la quale l'uomo non è ancora maturo.

I contrasti e le differenze sono il sale della vita perchè creano l'energia che spinge alla reazione e qualche volta al miglioramento, mentre l'omologazione lo priverebbe della sua percezione e creatività individuale.

Di fatto, l'interruzione di questa linfa vitale renderebbe l'uomo incapace di vivere come singolo.

È meglio quindi accettare la vita così come è e sforzarsi di più a superare le sue manifestazioni più crudeli e tragiche, dandosi da fare per stabilire tra i sentimenti dell'animo e la cruda realtà di sopravvivenza un’armonia sociale e di coscienza.

Da qui mi sembra chiaro che ogni agognata libertà abbisogni di regole fondate su principi sani perchè costruttori di rapporti sociali equilibrati.

Se gli ideali sono la sorgente della vita, la ragione ne é il suo regolatore.

Se tutti quei buonisti invece di impegnarsi accanitamente a portare in Europa tanti immigrati, si dessero altrettanto così accanitamente da fare a combattere ogni forma di arricchimento indebito dei soliti furbi, per esempio pretendendo l'allargamento dell'istruzione nei paesi più arretrati, otterrebbero migliori risultati e il mondo migliorerebbe veramente.

Un serio ammonimento per chi si ispira alle prestazioni super onorate dei suoi idoli, invece che riflettere meglio in sè sul come scoprire le sue pur esistenti doti con le quali sentirsi alla pari.

Un semplice esempio di come il mondo sia complesso, distorto e di come la colpa sia di chi lo sostiene.

Ma è così perchè oggi si vive alla rincorsa del successo facile, per cui chi lo ha raggiunto viene celebrato come un eroe.

È in lui che i suoi seguaci si impersonificano e traggono le energie di identificazione senza note personali.

Cosa fare quando le coscienze si sono fermate allo stato di ignoranza infantile?

Che un popolo in questo stadio venga poi sfruttato, conferma il ragionamento dei potenti, che sempre esercitano la loro politica secondo il motto: prima il pane e poi la frusta.



 
©2006 ArteInsieme, « 014037455 »