Natale
2021
di
Lorenzo Russo
Da
più di duemila anni veneriamo in questo giorno la venuta di
chi si sacrificò per l'umanità.
Le
torture sopportate sulla croce testimoniano già abbastanza il
valore inestimabile della sua venuta, il che non giustifica le
tragedie che sono state compiute nel suo nome nel corso di tanti
secoli, perché esse dimostrano che l'uomo non è pronto
per il grande salto di qualità evolutiva.
Nonostante
ciò credo che, senza le annunciazioni dell'inviato divino,
l'umanità si troverebbe oggi in una condizione di coscienza
peggiore.
La
fama di potere, l'egoismo personale hanno spinto per secoli le
gerarchie della chiesa a compiere atti criminali che solo molto più
tardi sono stati dichiarati come tali e condannati.
L'umile
credente non ebbe la possibilità di emanciparsi dalle
strutture di una chiesa volta al dominio e alla ricchezza terrena.
In
considerazione di tutto ciò, mi chiedo che valore sociale
abbia la venuta di questo uomo esemplare che fece della sua vita una
missione per il bene dell'umanità.
Se
egli fu inviato da una divinità (energia) superiore o no, il
suo agire è comunque esemplare, perché dimostra la sua
appartenenza a una sfera superiore (di luminosità
intellettuale e d'animo), da lui stesso comunicata nella forma
comprensibile per l'uomo comune: Padre celeste di tutti gli uomini,
Padre di chiunque lo riconosca e segua, ricchi o poveri, condannati o
perseguitati che siano.
Non
c'è niente da eccepire in questa dichiarazione.
Chiunque
lo segua fino alla fine dei suoi giorni vive in verità questa
vita nel migliore dei modi, perché il suo vivere è un
contrasto letale contro l'ignoranza dimensionale (forza diabolica).
Il
suo avversario, chiamato dagli uomini “Diavolo“, si
dissolve nella luminosità delle verità liberatrici che
egli ha dimostrato di possedere.
È
giusto, allora, considerarlo un inviato divino per ciò che ha
propagato, per il coraggio dimostrato contro le classi del potere,
per le sofferenze subite.
Tutto
ciò dimostra che l'evoluzione ha un prezzo inestimabile e che
il processo liberatorio è lungo e difficile, perché
deve confrontarsi con le forze demoniache terrene.
Esiste,
allora, un Dio terreno (cioè l’ignoranza umana) volto a
tenere l'uomo relegato in terra, e un Dio celeste che redime
l'umanità richiamandola alle sue origini spirituali, cioè
celesti.
Il
motivo per il quale questo processo di transizione duri così
tanto non ci è dato di svelare, per lo meno non ancora, ma mi
sa che bisogna guadagnarlo.
A
ogni modo festeggiamo il Redentore e ringraziamolo di aver pagato il
pegno per la nostra liberazione dai vecchi schemi di vita.
È
un Illuminato, quindi, e come tale mi sembra conseguente che sia
stato perseguitato dalle classi del potere terreno, sempre tese al
dominio che mai vogliono lasciare.
In
un mondo ancora soggetto alla prepotenza terrena doveva essere
sacrificato per assumere il ruolo di liberatore, redentore,
propulsore di una nuova era.
Il
popolo minuto è oggi più sveglio, ha imparato a
combattere per la sua libertà fondata sulla legalizzazione dei
diritti umani.
Cristo
è stato un democratico, quindi, ancor prima che la democrazia
sia stata conosciuta e realizzata.
Alla
fine del tempo dovuto tutta lUmanità si ritroverà unita
nella entità originaria, finalmente evoluta attraverso i
tantissimi errori compiuti e le sofferenze sopportate nel corso dei
millenni.
Con
l'entità originale è come ritornare a casa, un
comprendere che le violenze subite e causate ad altri, le discrepanze
e i contrasti non compresi e non superati, le offese ricevute e
causate ad altri si risolvono nell'unione.
L’uomo
può, quindi, imparare solo dagli errori, questo è il
prezzo del suo migliorare in terra e Cristo con la sua venuta ha
confermato l'esistenza di un processo voluto dall'Alto.
Siamo
in buone mani allora, non più soli. È una
considerazione che richiede una fede forte e coraggiosa,
indispensabile per uscire da questa prigione dimensionale.
Esistono
però tante forme di fede: alcune buone e molte cattive a causa
della difficoltà dell'uomo di vedere chiaro nel suo animo, ma
non perdiamo l'ottimismo, perché tutto muta e può
diventare diverso e migliore.
E
anche se la sua venuta non avesse nulla a che fare con il Padre
Celeste, cosa importa quando si riconoscesse che vivere nel suo senso
sarebbe la migliore opzione di vita per l'uomo.
L’economia
del profitto senza limiti ha purtroppo falsificato anche questa
ricorrenza, togliendole l'elemento fondamentale che è quello
della semplicità, modestia, d'animo ed esteriore.
Niente
addobbi esagerati, quindi, impianti e rivestimenti smaglianti, niente
feste tipiche del consumo che riflettono unicamente leggerezza,
superficialità e ipocrisia d'animo.
L'accesso
ai valori fondamentali cristiani è una prerogativa per chi è
rimasto nel suo animo semplice e sincero.
Ed
ecco che qui sono al punto cruciale: come può riuscire l'uomo
a diventare semplice e sincero se non superando le sue limitatezze,
quali sono egoismo, egocentricità, vanità, invidia,
avidità e così via, tutti esempi diabolici frenanti la
sua elevazione, intesa come liberazione dal suo offuscamento di
coscienza nel quale crede che sia di casa il diavolo.
Diavolo
e Spirito celeste sono qui per alcuni la personalizzazione di forze
agenti dall'Alto, mentre per altri le proiezioni dello stato di
sviluppo raggiunto.
A
ogni modo, non pretendiamo troppo dall'uomo, un essere catapultato in
terra per vivere una vita di inganni, mistificazione e beatificazione
sincere o immaginate, brutalità, malvagità, disgrazie.
La
perfezione non è di questo mondo. Dallo stato limitato ci si
può sempre liberare con la disposizione di riconoscere le
mancanze commesse, perché è da questo riconoscere i
propri errori che sorge la forza di continuare sulla scia evolutiva
personale.
Buon
Natale.
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