Il
mondo dell'editoria
Quando
ho avviato le interviste alle case editrici ho deciso di rivolgermi alle aziende
di piccole dimensioni, perché, normalmente, anche per la difficoltà di avere
nei loro cataloghi autori affermati, si aprono agli esordienti, o comunque ad
artisti meno noti.
Hanno
quindi un'importantissima funzione sociale: far emergere dall'anonimato eventuali
talenti altrimenti impossibilitati a farsi conoscere.
Considerato
il numero rilevante di queste realtà editoriali mi sono limitato a interessare
all'intervista una ventina di editori, scegliendo fra quelli di cui io, o
altri, abbiamo una conoscenza diretta per aver visionato alcune opere in catalogo.
Lo
scopo dell'intervista era duplice: da un lato far conoscere ai lettori, e anche
agli aspiranti scrittori, queste imprese che spesso procedono fra mille
difficoltà e dall'altro contribuire alla loro visibilità con una sorta di
pubblicità indotta, senza aggravi di costi se non la perdita, limitata, di
tempo per rispondere alle domande.
Dopo
40 giorni che è stato avviato questo lavoro devo purtroppo rilevare che all'appello
hanno risposto solo 5 editori, vale a dire appena il 25% degli interpellati. Nel
ringraziare coloro che hanno risposto ritengo allora doveroso cercare di
comprendere perché gli altri si sono negati.
Ho
riflettuto a lungo, ma non sono riuscito a pervenire a una conclusione logica
diversa dalla “pigrizia” che affligge la gran parte della realtà editoriale
italiana.
Forse
è una soluzione semplicistica, ma assicuro che non ne vedo altra. E allora perché
questa pigrizia? E la risposta deriva dalla scarsa imprenditorialità, fenomeno
peraltro comune anche al mondo industriale. In un'epoca di costanti crescenti
cambiamenti i piccoli tendono a una cristallizzazione della loro attività, come
se quella minuscola porzione di mondo che si sono ritagliati fosse al di fuori
delle logiche del tempo, al punto tale da rinunciare anche a un po' di
pubblicità gratuita.
Per
questo motivo è doveroso rendere merito a Prospettivaeditrice,
a Il Foglio Letterario, a Delos
Books, a Deinotera Editrice
e a Traccediverse che, con tempestività, si sono rese
disponibili a rendersi partecipi di un'iniziativa, se vogliamo in parte
velleitaria, ma comunque di reciproca utilità.