L’immenso
di
Piero Colonna Romano
Da
un poggio solitario sopra il mare
risento
ancor lo sciabordio dell'onde,
salso
respiro e acuto è l'odor d'alghe
ed
al pensiero mi sovvien l'immenso.
Lieve
una brezza mi carezza il viso
e
pare dolce invito a ricordare
tempi
lontani ormai svaniti e spenti
e
allora il pensier mio svaga e s'accende.
Tra
cielo e mare appar, com'un connubio,
quell'orizzonte
ove corre il mio sguardo,
è
là, dove si fondon acque ed arie,
che
trovo intima pace e gran silenzi.
Ritornano
così morte stagioni
che
il tempo della vita hanno segnato;
oggi
che la sua meta è più vicina
pago
vorrei svanire in quell'immenso.
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