La
piana degli acanti
di
Tiziana Monari
a
Lina Pietravalle
E
lo ricordo il Molise pietroso e rude
le
ortensie sfumate d'azzurro
la
vita buona alla finestra
la
Cipressina dai soffitti dipinti
i
sentieri su cui camminavo con i vestiti di mussola leggera
e
le sentivo sul cuore
le
radici blu del sogno asperse nel vento di maggio
la
dicotomia delle parole distese sulla piana degli acanti
che
si accampavano in gola
e
poi sbocciavano in assenze,dimenticanze, amori ormai sfioriti
canzonando
il mattino spavaldo
il
respiro indaco dell'autunno.
Attraversavano
la mia vita
colorata
di angeli e briganti
tingendo
d'azzurro i giorni di mesto torpore
il
duttile sbocciare della rosa
e
mi portavano con se verso l'approdo
semenze
inaspettate di primavera.
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