Cerro
Rico
di
Tiziana Monari
Cercala
a Sarajevo la felicità
nel
destino della terra e del fiume
in
un decaffeinato amaro nel bar del paese
nella
zingara che ammicca nell’angolo
in
un donna che annoda il velo alla fronte
ora
che la guerra è lontana
e
c’è una brezza nuova e sottile nell’afa di un
andare sofferto
cercala
a Kabul la felicità
negli
aquiloni che volano nel vento
nel
canone inverso di una stella, nel vello d’oro di una nuvola
nei
bimbi che all’alba vanno al pascolo sognando Aladino
e
giocano a campanella nelle dune felpate di vento e licheni
cercala
a Cerro Rico la felicità
tra
i minatori che masticano bolo di coca
i
sensi anestetizzati, la gola arsa
quando
scuri ed ingobbiti sfrecciano silenziosi nelle gallerie
cercando
un miraggio, una pagliuzza d’oro
radiosi
davanti ad una bicchiere di vino, ad un tozzo di pane.
Cercala
altrove la felicità
non
abita nei talk show delle sere confuse
nei
salotti di piume e cristallo
tra
donne dalle camicie discinte, il tacco che si avvita sull’asfalto
il
samsung sul meeting di domani, il profumo svanito di Chanel
cercala
altrove la felicità
non
in queste città di pugnali e baci rubati
qui
abbiamo solo un Ronzinante in sogno
il
sapore del fucile sulla lingua che si incolla
diciotto
secondi per un moderato abbraccio
e
nessuna ondata di farfalle bianche in posa sulla mano
mentre
tentano di aggiustare la vita con il troppo che ci resta.
Infelici
di felicità.
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