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  Scritti di altri autori  »  I maestri della poesia  »  Estate, di Hermann Hesse 29/07/2018
 

Estate, stagione di grande calura, di giornate roventi, di colori decisi, che abili pittori hanno saputo ben interpretare. C’è però chi, per dipingere, non usa pennelli e tavolozza, ma si limita a una penna e a un foglio bianco al posto della tela ed ecco allora che l’immagine si materializza davanti agli occhi di chi legge. Non è un miracolo, ma abilità, inventiva, genio artistico come è possibile apprezzare in questa bella poesia di Hermann Hesse.



Estate

di Hermann Hesse



Improvvisamente fu piena estate.
I campi verdi di grano, cresciuti e
riempiti nelle lunghe settimane di piogge,
cominciavano a imbiancarsi,
in ogni campo il papavero lampeggiava
col suo rosso smagliante.

La bianca e polverosa strada maestra era arroventata,
dai boschi diventati più scuri risuonava più spossato,
più greve e penetrante il richiamo del cuculo,
nei prati delle alture, sui loro flessibili steli,
si cullavano le margherite e le lupinelle,
la sabbia e le scabbiose, già tutte in pieno rigoglio
e nel febbrile, folle anelito della dissipazione
dell’approssimarsi della morte
perché a sera si sentiva qua e là nei villaggi il chiaro,
inesorabile avvertimento delle falci in azione.


 
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