Era
a Panni dove, appena possibile, Rosa Staffiere si precipitava per
vivere l’esistenza semplice di un piccolo borgo pugliese nel
subappennino Dauno. La località è infatti amena e
celebre per il suo clima dolce, capace di mitigare anche le estati
più torride. E così questa poesia ferragostana diventa
una vera e propria ode.
Ferragosto
a Panni
di
Rosa Staffiere
In
questa mattina di ferragosto
estasiata ammiro l'azzurità
che
tersa senz'ombra di foschìa
il letto prepara al
sole
perchè non si stanchi
di diffondere la sua
radiosità.
Odo risuonare i canti
delle ninfe
dei vocali mormorìi
del fiume che scorre a quinavalle
e
lungo nastro adorna la campagna,
e le driadi brune
danzanti
sui monti coperti di pini,
pini non malati di polmoni
ma
graffianti il cielo
con lussureggianti cromìe
Allegro
canta il tordo
e lieta la colomba dalle ali d'oro
vola
dallo sbeccato tetto alla gronda.
Nell'aria, festoso, va
il rintocco bronzeo
già si aprono le finestre
e già
dai balconi pendono
variopinte le coltri che come
bandiere
saluteranno S. Maria del Bosco
che sul trono
d'oro,assista
con occhi indulgenti
sorride al Paese.
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