Lionello
Fiumi (Rovereto, 12 aprile 1894 – Verona, 5 maggio 1973).
Fautore di una poesia a versi liberi che non fosse legata né
al passatismo classicista, né agli eccessi futuristi, senza
per questo essere considerato il fondatore di una nuova corrente, può
essere ricordato per le sue composizioni esaurienti e compassate,
capaci di comunicare con immediatezza, come quella che segue e che
ben esprime la condizione di un’estate torrida e afosa.
Estate
in città
di
Lionello Fiumi
Afa.
Inerzia. Penzolano roventi
le
tende di tela grigia
dei
caffè, dove le tazze
si
colmano di bibite diacce
febbrili
di spume,
e
la bramosia rossa delle facce
si
curva rapida su quelle gocce d'inverno
sperdute
in
mezzo all'arido furore dell'estate.
E
fuori, implacabile,
la
brutalità bianchissima della luce
che
strozza le pupille.
E
fuori, ad uscire dall'ombra,
tutta
la piazza enorme come
schiaffo
di luce.
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