L’estate
sta finendo, è ormai agli sgoccioli, ma non è ancora
tempo d’autunno, e allora nell’attesa della nuova
stagione è logico avere ancora a che fare con poesie su giorni
di caldo intenso e di opprimente afa, tanto più marcati a
mezzogiorno, come appunto in quella che segue.
Meriggio
estivo
di
Enrico Panzacchi
Dal
fresco rezzo della stanza mia
veggo laggiù brillar
nitidamente
l'asciutta rena e i sassi del torrente
che un
limpido fil d'acqua al fiume invia.
Rompe il verde del
pian la bianca via
che s'allontana tortuosamente;
presso la
siepe, al sol, dorme un pezzente
del suo magro cagnuolo in
compagnia.
Più in là, da un campo
biondeggiante, ugtlale
suona il rispetto d'una curva schiera
di
mietitrici. Stridon le cicale.
E per l'aria tranquilla, in tra
la nera
canapa, d'improvviso ondeggia e sale
il fumo e il
fischio della vaporiera.
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