La
guerra, nella sua incombente incertezza, strisciante, pronta a
colpire e ghermire, ndubbiamente è stata una fonte di
ispirazione di grande spessore per Giuseppe Ungaretti, visto che le
sue poesie migliori sono state scritte in trincea, come quella che
segue.
Sereno
di
Giuseppe Ungaretti
Dopo
tanta
nebbia
a una
a una
si svelano
le
stelle.
Respiro
il fresco
che mi lascia
il
colore
del cielo.
Mi riconosco
immagine
passeggera
presa
in un giro
immortale.
(Bosco
di Courton, luglio 1918)
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