Una nuova "prospettiva" nel mondo del libro
Parla Andrea Giannasi, direttore editoriale della Prospettivaeditrice
"Non si deve avere timore di
scardinare l'intera filiera dell'editoria libraria, per rimontarla pezzo per
pezzo, adeguandola di fatto alle nuove forme
contemporanee. Il tutto grazie ad una nuova prospettiva". Questo è il
motto dell'editore Andrea Giannasi della Prospettivaeditrice di Civitavecchia.
"Ma con solide radici toscane" ci tiene a sottolineare il direttore
di origini lucchesi.
Un editore, una storia: qual è la sua?
Come spesso accade nella vita prima di diventare editore ho dovuto passare
molti traguardi. Il primo ormai quasi venti anni fa, quando diventai
bibliotecario documentarista della Regione Toscana. Un lavoro che mi portò a
lavorare in decine di biblioteche pubbliche e private della regione. A
conoscere la realtà editoriale italiana dalla parte dell'operatore di settore.
Poi il passaggio a lavorare come praticante in un giornale quotidiano, fino a
diventare giornalista e responsabile della pagina di cultura. Ho cambiato poi
diversi quotidiani e un settimanale prima di raggiungere il traguardo della
laurea in Storia contemporanea all'Università di Pisa.
Poi un giorno sono stato chiamato a Siena per la direzione di una rivista
letteraria. Nacque Prospektiva che oggi si trova
nelle librerie Feltrinelli e ha un sito tra i più
visitati nel settore www.prospektiva.it
Da quel momento è stato un crescere di iniziative, fino al1999, quando fondammo a Siena la Prospettivaeditrice,
che oggi ha la direzione centrale a Civitavecchia.
In un mondo editoriale così affollato
come desidera che si distingua la sua casa editrice? Quali sono gli elementi di
originalità del suo progetto
editoriale?
La Prospettivaeditrice si pone con un
progetto ambizioso ed una collocazione nuova nel panorama editoriale italiano.
In sostanza seguiamo le orme dei grandi editori con i passi di una media casa
editrice, adeguando la diffusione dei libri ad una reale domanda e non al
contrario. Questo ci permette di avere un rapporto diretto con le librerie -
oltre 900 gestite dal nostro ufficio distribuzione - ed un controllo costante
sulla produzione e sul magazzino. Ovviamente abbiamo anche alcuni distributori
(NDA, LS) e puntiamo molto sulle vendite in internet privilegiando i rapporti
con 365Bookmark e InternetBookshop.
Comunque il punto di forza rimane quello di avere costruito all'interno della
struttura aziendale tutti i riferimenti della filiera dell'editoria. Abbiamo
acquisito una tipografia per la stampa interna, un magazzino, aperto un ufficio
di promozione e di distribuzione. Di fatto manca solo una libreria come
elemento estremo del sistema "libro".
Risulta poi fondamentale in questo quadro il progetto culturale della Prospettivaeditrice. La casa segue con particolare
attenzione la letteratura “giovane”, cercando di scandagliare le penne tra i
tanti che seguono Prospettiva. Da questo la nascita della collana On the Road
ed il forte legame alla beat generation, al post-pop e alle
tematiche socio-politiche lanciate oltre quaranta anni fa negli Stati
Uniti.
Ma non solo. La collana Costellazione Orione sta proponendo buoni saggi, così
come i gialli e i noir del Foglio.
Il nostro orgoglio rimane però la collana I Territori, frutto di un accordo tra
Tesionline, Corriere della Sera e Prospettivaeditrice
per la pubblicazione di tesi di laurea.
Quale pensa che possa essere il futuro
dell'editoria in Italia e della sua casa editrice in particolare?
La Prospettivaeditrice sta consolidando una
struttura ancora fresca di novità. Certo che i nostri 350 autori costituiscono
un ottimo tesoro da conservare e alcune scelte ci permettono di guardare con
ottimismo al futuro, anche se il settore vive troppo spesso su meccanismi non sempre
comprensibili. Non intendiamo cercare, come molti editori fanno, il libro che
cambierà la casa editrice (cosa accaduta negli ultimi anni con la Tamaro,
Camilleri e Rowling). Il
colpo a caso non ci riguarda. Insomma il libro "con la gonna
trasparente" lo lasciamo ad altri. La Prospettiva ha un
progetto culturale molto complesso, che non si può basare sulla vendita di un
titolo. Per questo stiamo abbandonando - purtroppo - la poesia puntando su
saggistica derivata da lavori universitari e narrativa generazionale.
In Italia si legge poco: di chi è la
colpa? Un po' anche delle case editrici?
Questa è una domanda sulla quale potremmo organizzare un convegno. Credo che la
responsabilità della carenza di lettori debba essere suddivisa tra tutti gli
operatori del settore. Dunque editori, scrittori, mass media, distributori,
librai e purtroppo anche i lettori stessi, sono responsabili di questo sistema.
Ma non aggraverei la questione.
In Italia si legge poco, ma non così poco come molti operatori intendono far trasparire.
Certo è che il costo dei libri (e spesso anche il loro contenuto), la lentezza
dei distributori, la svogliatezza di molti librai (che però oggi si chiamano
"commessi"), la sordità circolare di certi giornalisti e la pigrizia
di molti lettori, formano un puzzle dalle tinte fosche.
Ho lasciato fuori da questo giudizio di
responsabilità, volontariamente la scuola. Questo perché il discorso lettura
nelle scuole italiane andrebbe affrontato in sede separata. Conosco molti
insegnanti che si impegnano a consigliare e far leggere i libri ai propri
alunni e dunque la scuola di fatto rimane l'ultima isola dove si parla di testi
in maniera corretta (ma non sempre e ovunque).
Ecco in Italia potremmo parlare nuovamente - come avveniva negli anni settanta
- di analfabetismo di ritorno, considerato che dopo le scuole medie superiori a
venti anni molti giovani abbandonano la lettura per non ritrovarla mai più.
Questo perché giornali, televisioni e radio parlano poco e spesso male di
libri. Ma ripeto la questione meriterebbe un convegno intero di studi e di
confronto tra le parti.
Come immagina che sia il suo lettore
ideale? E quali i passi pe avvicinare i lettori ai
libri di Prospettiva?
Abbiamo un bacino di utenza molto ampio. Grazie alle frequenti presentazioni che
faccio in giro per l'Italia - nel 2005 quasi 200 - ho
avuto modo di conoscere molti lettori di Prospettiva e incontrare giovani di
venti anni, come anziani di settanta. Questo mi piace, perché è uno stimolo
continuo a proseguire in questo campo. Nel 2006 poi saremo alle fiere del libro
di Genova, Torino, Rovigo, Vicenza, Roma, Chiari-Brescia,
Pisa, e ai festival "Parole Erranti" in Calabria e al Malastrana di Cascina-Pisa.
Ovviamente questo ci permette di "toccare" con mano i nostri lettori
e raggiungere commenti e giudizi per meglio costruire il 2007.
Quale dei suoi libri le ha dato
maggiori soddisfazioni e perché?
La Prospettiva
ha in catalogo quasi 400 titoli e non riuscirei a fare una “classifica” dei
libri migliori o peggiori. Tutti i libri hanno la loro importanza e tutti i
libri hanno arricchito culturalmente la casa editrice. Ovviamente ci sono
alcuni titoli che hanno venduto molto, mentre altri sono fermi a poche copie,
ma questo ha un valore solo commerciale. Le faccio un esempio. Abbiamo in catalogo,
ma non le dirò il titolo, un libro che ha venduto quasi tremila di copie, e che
io non intendevo mettere in edizione. Mentre ne ho un altro, uscito nello
stesso periodo, molto migliore dal punto di vista letterario, che ha venduto in
un anno meno di 400 copie. Ovviamente tra i due sceglierei il secondo, ma il
settore commerciale della Prospettivaeditrice, quando
faccio questi discorsi, storce il naso. E allora che fare?
Cercare di unire i due elementi. Ovvero proporre libri di nicchia che abbiano
comunque un buon bacino di lettori. Questa la nuona
sfida della Prospettivaeditrice.
Riferimenti
www.prospettivaeditrice.it
direttore@prospettivaeditrice.it
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Prospettiva editrice & c. Sas di Giannasi Andrea
ISBN Editore 88-7418
Via Terme di Traiano, 25
00053 Civitavecchia - Roma