Intervista a
Gordiano Lupi (www.infol.it/lupi),
direttore
editoriale de “Il Foglio Letterario”
(www.ilfoglioletterario.it)
Le
origini della vostra casa editrice?
Le Edizioni Il Foglio nascono nel 2003 da una costola de Il
Foglio Letterario che già pubblicava supplementi antologici di narrativa e
poesia. Si specializza sin dai suoi primi passi nella narrativa di genere,
soprattutto horror, senza dimenticare la sua primitiva missione di valorizzare
giovani autori under 30. La cosa fondamentale della nostra casa editrice è
quella di avere un preciso progetto culturale, nel senso che non pubblichiamo
tutto quello che giunge in redazione, ma siamo noi a scegliere le cose che
ci interessano. Va da sè che non chiediamo contributi a nessuno. Nemmeno
per la poesia. Va da sè che pubblichiamo poco e solo cose davvero
degne di pubblicazione.
Quali
sono gli elementi di originalità del vostro progetto?
Molti, a mio parere. Prima di tutto pubblichiamo
parecchi libri di ragazzi under 30 che hanno cose da dire e non sono
in molti gli editori che lo fanno. Poi ci dedichiamo al fumetto, ai saggi
sul fumetto, all'horror, tutti generi che in Italia non sono molto seguiti
dall'editoria ufficiale. Adesso abbiamo aperto una collana di autori cubani
dissidenti, altra cosa che in Italia non va molto di moda. Siamo no profit e ci
possiamo permettere di sperimentare.
Quale
pensate che sia il futuro dell?editoria in Italia e della vostra casa editrice
in particolare?
Il futuro dell'editoria in Italia lo stiamo già vivendo. Ho scritto
due libri su questo problema e a quelli vi rimando: Quasi quasi faccio un corso
di scrittura (Stampa Alternativa, 2003) e Nemici miei (Stampa Alternativa,
2004). Mi sono fatto un sacco di nemici con quei due libri ma ho detto le cose
che penso a voce alta e senza peli sulla lingua. Quando faccio recensioni
continuo a dire le cose che penso, tanto non vivo di libri e posso
permettermelo. Il futuro della mia casa editrice sarà quello di tutte le
piccole realtà indipendenti: sopravvivere nella nicchia dei pochi
interessati. A differenza di qualcuno che disprezza i lettori, noi siamo
convinti che i nostri lettori sono molto intelligenti, perché si
tratta di gente libera che cerca i libri da comprare. Sono pochi ma buoni.
In
Italia si legge poco: di chi è la colpa? Un po' anche delle case editrici?
Se entro in una libreria e vedo una pila di Dan Brown la voglia di
leggere va via pure a me. Se continuo a cercare e trovo solo I Libri di Zelig
mi viene voglia di leggere Topolino. Se insisto e mi imbatto in Piperno scappo
via a gambe levate, cercando di non scivolare su una Melissa P.
Come
immaginate possa essere il vostro lettore ideale? E quali passi per avvicinare
i lettori ai libri da voi editi?
Il nostro lettore ideale è una persona intelligente che usa molto
internet, per questo è quasi sempre un giovane che non si ferma a
ciò che propone l'editoria berlusconizzata. Per avvicinare i lettori
facciamo le fiere del libro che ci possiamo permettere (no Torino e Roma che
vanno bene per i colossi e per chi pubblica a pagamento), promuoviamo con
internet, spediamo copie saggio per recensioni, cerchiamo di mandare i nostri
autori in tv (vedi Rossella Anelli che è stata due volte da Costanzo) e
facciamo presentazioni.
Quale
dei vostri libri vi ha dato le maggiori soddisfazioni e perché?
Dal punto di vista delle vendite sono andati molto bene
All'ombra del Fuji - Yama e I Robottoni di Alessia Martini (oltre 1.000 copie
vendute in fumetteria e in libreria), due volumi sul fumetto manga ai quali si
aggiungerà a breve un terzo sul manga al femminile. Ma stanno
andando molto bene anche Vita da jinetera del giovane
cubano Alejandro Torreguitart, Single per forza di Rossella Anelli e Il
dark di Ivano Galletta. Adesso attendo Donne incazzate che può fare il botto
insieme a Torino Noir.
Per eventuali contatti: ilfoglio@infol.it