Area riservata

Ricerca  
 
Siti amici  
 
Cookies Policy  
 
Diritti d'autore  
 
Biografia  
 
Canti celtici  
 
Il cerchio infinito  
 
News  
 
Bell'Italia  
 
Poesie  
 
Racconti  
 
Scritti di altri autori  
 
Editoriali  
 
Recensioni  
 
Letteratura  
 
Freschi di stampa  
 
Intervista all'autore  
 
Libri e interviste  
 
Il mondo dell'editoria  
 
Fotografie  
 
Fdsdf fdsd sdfsdf  
 
 
 

  Intervista all'autore  »  Intervista a Claudio Francesconi 20/10/2006
 

L'intervista è a Claudio Francesconi, meglio conosciuto in Internet con l'alias di Spartacus Quirinus. Classe 1944, romano de' Roma, si diletta scrivere poesie in vernacolo. Per chi volesse saperne di più, il suo sito è:

http://www.spartacusquirinus.it/index.html

 

 

 

Perché scrivi?

 

Poiché lo faccio da quando avevo 14-15 anni ti confesso che me lo sono dimenticato. Però per i sonetti dialettali, iniziati nel più vicino 1975, lo stimolo venne dalla lettura, critica, molto critica, di un libro di “Anonimo Romano” (in effetti era Maurizio Ferrara, padre dell'oggi più noto Giuliano), pensai: se li scrive lui ci posso riuscire anch'io (e meglio). Non so se siano più belli però è, stato molto bello.

 

 

Alla base di tutte le tue opere c'è un messaggio che intendi rivolgere agli altri?

 

Non credo, anche se spesso scrivendo si dà un'indicazione di comportamento, di vita, di morale o immorale, sta al lettore giudicare e prendere o meno quello che c'è in ogni autore.

 

Ritieni che leggere sia importante per poter scrivere?

 

Importantissimo. Già lo scrissi nell'introduzione ad un'antologia di un premio letterario per giovani di cui fui curatore. Ma anche nel sito, nelle pagine del dialetto ho scritto: “In prìmise lègge”. Serve per abituare l'orecchio alle frasi, alle parole, ai verbi, agli accenti. Oggi i giovani, purtroppo, leggono poco e quando scrivono incorrono in errori che avrebbero potuto evitare.

 

 

Che cosa leggi di solito?

 

Oggi quasi solo narrativa, devo rifarmi degli anni passati, quando era la storia, la saggistica, la politica che monopolizzava maggiormente i miei interessi. Poi naturalmente la poesia.

Non disdegnando neanche letteratura poliziesca e fantascienza e fumetti di grandi autori come Hugo Pratt, Charles M.Schultz tanto per citarne due.

 

 

Quando hai iniziato a scrivere?

 

Intorno al 1958.

 

 

I tuoi rapporti con l'editoria.

 

L'editoria non pubblica volentieri le poesie, poi le poesie in vernacolo... quando mai!

 

 

Che cosa ti piacerebbe scrivere?

 

Quello che scrivo: niente di più, niente di meno.

 

 

Scrivere ha cambiato in modo radicale la tua vita?

 

No.

 

 

Qualche consiglio per chi ha intenzione di iniziare a scrivere.

 

Per parafrasare un noto degnissimo magistrato:

Leggere, leggere, leggere.

 

 

 

 
©2006 ArteInsieme, « 014888812 »