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  News  »  Seconda edizione del Premio Nazionale di Poesia e Narrativa intitolato a Vincenzo Pistocchi - scadenza 10 maggio 2024 30/03/2024
 

Seconda edizione del Premio Nazionale di Poesia e Narrativa intitolato a Vincenzo Pistocchi


Macabor Editore (www.macaboreditore.it ) e l´Associazione Culturale Lavisana di Lavis (Trento), con il patrocinio dell´Amministrazione Comunale di Lavis (Trento) e la collaborazione della rivista di poesia "Il sarto di Ulm", nell´ambito della seconda Edizione del Festival Internazionale di poesia "POLLINO IN VERSI", indicono la seconda edizione del Premio Nazionale di Poesia e Narrativa intitolato a Vincenzo Pistocchi.

Il concorso si compone di due sezioni riservate rispettivamente a una raccolta inedita di poesia e un racconto inedito liberamente ispirato alla storia del Caporale Vincenzo Pistocchi e alla gavetta dimenticata.

La Cerimonia di premiazione si svolgerà un anno in Calabria e un anno in Trentino. L´edizione 2024 si svolgerà a

Lavis (Trento).

REGOLAMENTO

1. Sezione A - Raccolta inedita di poesia. Ogni autore potrà inviare una raccolta inedita di poesia in lingua italiana (minimo 30 poesie, massimo 70) tramite email a: premiovpistocchi@libero.it entro e non oltre il 10 maggio 2024. La raccolta deve essere completa dell´indirizzo, del numero di telefono e dell´email dell´autore.

2. Sezione B - Racconto inedito liberamente ispirato alla storia del Caporale Vincenzo Pistocchi e alla gavetta dimenticata.

Notizie storiche e sulla vicenda della gavetta dimenticata sono riportate in breve nella parte conclusiva di questo bando. Ogni autore potrà inviare un racconto inedito che non dovrà superare le 13000 battute spazi inclusi (circa 4 cartelle), tramite email a: premiovpistocchi@libero.it entro e non oltre il 10 maggio 2024. Il racconto deve essere completo dell´indirizzo, il numero di telefono e dell´email dell´autore.

3. La partecipazione al concorso è gratuita.

4. Tra tutte le sillogi partecipanti la Giuria sceglierà le tre opere migliori che saranno considerate vincitrici ex- aequo del Premio. Il premio riservato ai tre vincitori del concorso consisterà nella pubblicazione di ognuna delle loro opere in una delle collane di poesia di Macabor Editore. Gli autori riceveranno un contratto regolare di pubblicazione e 20 copie gratuite del proprio libro.

5. Tra tutti i racconti partecipanti la Giuria sceglierà il racconto migliore che sarà considerato vincitore della Sezione narrativa del Premio. Al vincitore sarà assegnato un Premio in denaro di Euro 300. Sarà presa in considerazione di pubblicare in volume i migliori racconti partecipanti. In tal caso il libro sarà edito da Macabor e ogni autore inserito riceverà una copia omaggio.

6. La Cerimonia di premiazione si svolgerà alla fine dell´estate a Lavis (Trento) alla presenza degli autori vinci- tori che saranno ospiti dell´Organizzazione.

7. L´esito del Concorso sarà a suo tempo pubblicato sul sito dell´Associazione Culturale Lavisana (www.asso- ciazioneculturalelavisana.it ) e sul sito di Macabor Editore (www.macaboreditore.it ).

8. I nomi dei componenti la giuria dell´Edizione 2024 sono: Silvano Trevisani (Presidente di Giuria), Alessia

Lombardi, Claudia Paternoster, Franca Rossi, Irene Sabetta, Bonifacio Vincenzi, Eleonora Zen.

9. L´operato della giuria è insindacabile. La partecipazione al Premio impegna all´accettazione di tutte le clau-

sole del presente regolamento.

***

Notizie storiche sul Caporale Vincenzo Pistocchi e della vicenda della gavetta dimenticata.

Chi era il Caporal Maggiore Vincenzo Pistocchi?

Vincenzo Pistocchi nacque a Cerchiara di Calabria (Cosenza) il 20 gennaio 1916 e morì di tubercolosi nel campo di concentramento di Gorlitz (Stalag VIII - A), a quei tempi in Germania (oggi a Zgorzelec, in Polonia) il 25 gennaio 1945. In questo campo Olivier Messiaen, un prigioniero francese, compose il Quatuor pour la fin du temps, un famoso pezzo di musica da camera.

Figlio di Pietro e Cecilia, Vincenzo era il primo di cinque fratelli (Giuseppe (classe 1919), Melina (classe 1921), Fran- cesco (classe 1925), Maria (classe 1929).

L´infanzia e l´adolescenza di Vincenzo furono difficili. In quel particolare periodo storico le condizioni di vita in Calabria erano pessime. Il problema delle famiglie di allora (quasi sempre numerose) era quello della sopravvivenza. I figli maschi venivano mandati a lavorare nelle masserie da bambini per avere una bocca in meno da sfamare. La masseria diventava per loro il luogo dove lavoravano, mangiavano e dormivano lontani dagli affetti famigliari.

Stesso destino era toccato a Vincenzo che fu mandato a badare ai maiali in una masseria delle campagne di Francavilla Marittima.

La seconda guerra mondiale

Il 1º settembre 1939, adoperando come pretesto l'incidente di Gleiwitz organizzato dai servizi segreti tedeschi, la Germania diede inizio alle operazioni militari contro la Polonia.

Iniziò così la seconda guerra mondiale che si sarebbe conclusa l'8 maggio 1945 con la resa tedesca e, in quello asiatico, il successivo 2 settembre con la resa dell'Impero giapponese dopo i bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki. È stato il più grande conflitto armato della storia e costò all'umanità sei anni di sofferenze, distruzioni e massacri, con una stima totale di morti che oscilla tra i 55 e i 60 milioni di individui.

Vincenzo Pistocchi partì per il fronte nel 1940. Furono molte, probabilmente, le zone belliche che attraversò: Albania, Grecia, Bulgaria, Jugoslavia, Ungheria, Austria, Germania, Sara, Slovacchia, prima di morire poche settimane prima della fine della guerra.

Una notte a Lavis (in Trentino) durante la guerra

Lavis è un paese della provincia di Trento. Situato nella val d'Adige a pochissimi chilometri a nord di Trento presso lo sbocco della val di Cembra, è bagnato dal torrente Avisio (La Vìs in dialetto trentino) da cui ne deriva il nome.

Una notte come tante, turbata dalla guerra. Manca ormai qualche mese alla fine della seconda guerra mondiale. Ma nessuno lo poteva sapere allora. La tensione nell´aria è quella tipica che porta ogni guerra: rombo di aerei militari che volano sulle teste degli abitanti di Lavis, strade del paese invase da soldati, alcuni di loro di passaggio.

Tre di questi soldati bussarono ad una casa chiedendo ospitalità per la notte. La porta si apre. Ai soldati gli viene offerto del cibo e, per riposare, un giaciglio nel fieno della stalla.

La mattina dopo la padrona di casa scese nella stalla per la mungitura ma dei tre soldati non c´era più traccia: erano ripartiti prima dell´alba.

La gavetta ritrovata

Mentre la donna stava per uscire dalla stalla si accorse che per terra uno dei soldati aveva dimenticato una gavetta. Sul fondo del recipiente era inciso il nome del caporal maggiore Vincenzo Pistocchi, classe 1916, mat. 45501 distretto di Cosenza, fante del XXXVI B.M.D. (Battaglione Mortai Divisionale) Forlì.

Era, dunque, Vincenzo uno di quei tre soldati che avevano chiesto ospitalità per la notte? Forse no. Probabilmente lui era già morto. L´ipotesi più plausibile è quella che qualche commilitone stesse rientrando a piedi dalla Germania, con l´intento di consegnare poi la gavetta del Caporal Maggiore ai suoi familiari. Oppure, più semplicemente, qualche soldato ne era entrato in possesso e la stava usando come contenitore per il cibo.

La contadina, come era consuetudine di quei tempi, raccolse la gavetta e la conservò in cantina.

"Mamma ritorno da te, sperando in Dio"

Il primo pensiero del Caporal Maggiore Vincenzo Pistocchi era per la sua mamma. Ben in evidenza, infatti, era inciso sulla parte superiore della gavetta: Mamma ritorno da te, sperando in Dio. Oltre a questa incisione ce ne stanno tante altre. Compaiono i nomi delle zone (probabilmente belliche) che aveva attraversato: Albania, Grecia, Bulgaria, Jugoslavia, Ungheria, Austria, Germania, Sara, Slovacchia; l´immagine della Madonna delle Armi della quale, essendo nativo di Cerchiara di Calabria, era sicuramente un fedele; il carretto trainato dal mulo con cui il padre trasportava il tabacco; un lungo treno merci (probabilmente il treno per le deportazioni nei lager dei prigionieri di guerra); un ponte di ferro sul fiume Danubio; l´elenco dei campi di concentramento (Stalag) con data, dove il Caporal Maggiore Pistocchi era transitato come prigioniero, catturato quasi sicuramente dopo il 9 settembre 1943: Trier (30/9/1943); Mepen (12/10/1943); Dateln (20/10/1943); Schumberg (4/7/1944); Lamsdorf Lazaret (Stalag VIII - B) 31/7/1944; Goer- litz 5/9/1944, (Stalag VIII - A) dove poi è morto il 25/1/1945.

La gavetta, insomma, era anche per Vincenzo una sorta di diario dove incidere alcuni momenti della sua vita di soldato trovando la forza di continuare a sperare, attraverso la fede per la Madonna e il ricordo affettuoso e vivo per la propria madre, i propri luoghi e la propria famiglia.

Custodi della memoria

Il Caporal Maggiore Vincenzo Pistocchi non tornò mai a casa e sua madre finché fu in vita non smise mai di cercarlo. Ma ci fu un´altra famiglia in un paese lontanissimo dalla Calabria, Lavis, in Trentino, che custodì per decenni la gavetta di quello sfortunato soldato, morto pochissimi settimane prima che gli alleati liberassero i prigionieri dal campo di concentramento di Goerlitz, dove era rinchiuso.

La gavetta rimase al sicuro nella cantina di quella casa. Fu notata spesso dai membri delle generazioni future della famiglia risvegliando in loro spesso il desiderio di cercare i parenti del Caporal Maggiore e di consegnare loro la gavetta. Il primo tentativo lo fece il signor Emilio. Allora non esisteva internet e le sue ricerche si limitarono a cercare quel cognome sull´elenco telefonico sperando di raccogliere qualche notizia utile sui parenti di Vincenzo. La ricerca non condusse a nulla e il signor Emilio alla fine si arrese.

Più di settant´anni dopo la gavetta torna a casa dei parenti di Vincenzo

Gli anni continuano a passare. Nelle nostre case arriva internet. Si aprono nuove possibilità.

La gavetta di Vincenzo è sempre nella cantina di quella casa a Lavis. Il signor Bruno Michelon membro di questa preziosa famiglia trentina, grazie anche a internet, intensifica le ricerche dei parenti del Caporal Maggiore.

Riesce finalmente a mettersi in contatto con Teresina Pistocchi, figlia di Francesco Pistocchi, classe 1926, terzogenito della famiglia. La gavetta finalmente può lasciare Lavis e tornare a casa, in Calabria.

Un pezzo di cuore

Ora Stella e Lucia Pistocchi, figlie di Giuseppe, classe 1919, secondogenito della famiglia, hanno deciso di legare la memoria del loro zio a iniziative importanti per tramandare la memoria di un povero soldato, morto a 29 anni, per servire la patria e che ha affidato a una gavetta il suo ideale ritorno a casa.

Dopo più di settant´anni tutto si è compiuto. E il ringraziamento va a questa famiglia di Lavis che per anni ha custodito non un oggetto ma un pezzo di cuore di un giovane soldato che aveva un solo desiderio (purtroppo disatteso): tornare a casa


 
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