Nel
mare ci sono i coccodrilli – Fabio Geda –
Baldini e Castoldi – Pagg. 151 – ISBN 9788893880107
– Euro 12,00
Lungo
le strade perdute d’infanzia
È
un viaggio durato anni quello che, da un piccolo villaggio afghano,
ha condotto il bambino protagonista di questo libro fino alla città
di Torino.
Un
libro che si legge come un romanzo, ma che in realtà romanzo
non è, semmai una storia tremendamente vera.
Lo
scrittore Fabio Geda, con straordinaria empatia e cuore immenso, ha
dato voce a Enaiatollah Akbari, afghano di etnia hazara, il quale
all'età di circa dieci anni partì alla volta del
Pakistan in compagnia di sua madre per poi ritrovarsi all'improvviso
da solo senza nessuno su cui poter contare. Sarà soltanto
l'inizio di un'odissea durante la quale l'infanzia verrà
sopraffatta dalle necessità della sopravvivenza quotidiana,
sfamarsi, trovare un posto in cui dormire, lavorare.
Fa
molto male leggere di un ragazzino che vive di espedienti, che fatica
da mattina a sera per un tozzo di pane o per mettere in tasca qualche
soldo, spesso in mano a trafficanti di uomini, costretto a
nascondersi perché clandestino. Piange il cuore sapendo che in
certe parti del mondo tutto ciò è la norma per un
numero incalcolabile di bambini a cui il diritto all'infanzia viene
negato dalla vita stessa. E inquieta anche solo pensare che questa
massa di piccoli diseredati possa cadere vittima di traffici ignobili
(in primis, sesso e organi) o di pericolosi estremismi che li rendono
fanatici strumenti di morte. Pure Enaiatollah sarebbe potuto
diventare uno di quei ragazzini indottrinati che sgozzano malcapitati
prigionieri al grido di “Allah akbar”, ma a lui non è
accaduto; a proteggerlo, chissà, sarà stata una di
quella miriade stelle che i suoi occhi cercavano di contare la notte
durante il viaggio verso il Pakistan o, forse, la buona fortuna che
qualcuno gli ha augurato strada facendo. E così, mentre si
preannunciava un'adolescenza anch'essa scandita dalla medesima
esistenza precaria e randagia di sempre, il tragitto è
proseguito attraverso l'Iran, la Turchia e la Grecia prima di
concludersi, dopo infinite pene e peripezie, compresa una rischiosa
traversata del Mediterraneo, in Italia. Prima di trovare un posto che
il suo cuore potesse finalmente chiamare casa. Prima di ascoltare di
nuovo, dopo tanto tempo, il sospiro intriso di lacrime di una madre
che anni addietro aveva compiuto un tragico atto d'amore.
Una
lettura bellissima e commovente fino alle lacrime, la quale ci
insegna che i coccodrilli possono nascondersi nel mare, ma qualcuno
anche sulla terra ferma! Un libro che dovrebbero leggere pure i
nostri ragazzini, figli di una società ormai sempre più
tecnologica, apatica, indifferente, molto spesso spietata, per
comprendere il significato di essere bambino in mondi lontani dal
nostro.
Laura
Vargiu
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