Un
polpo alla gola – Zerocalcare – Bao
Publishing – Pagg. 188 – ISBN9788865431139
– Euro 16,00
Cicatrici
d’infanzia
Bello,
molto bello, questo lavoro datato 2012 di Zerocalcare, al secolo
Michele Rech, che ancora mi mancava all'appello! A parte una sola
eccezione tra le opere finora lette, sono rimasta sempre
particolarmente stupita dalla profondità dei temi affrontati
che l'autore riveste con la patina, soltanto in apparenza leggera e
disimpegnata, del fumetto.
Sotto
i riflettori, tra le tavole di queste pagine, c'è l'infanzia,
fase cruciale, e non sempre di spensieratezza, nella vita di ognuno,
e tutto ciò che essa si porta inevitabilmente dietro: amicizie
e inimicizie, miti e disillusioni, sensi di colpa, gioie e ferite che
talvolta si rimarginano, talaltra no. In verità, “nessuno
guarisce dalla propria infanzia”, tutti ne portiamo addosso le
cicatrici per sempre, impietosamente.
Una
storia molto ben costruita che, da un certo punto in poi, cattura
tantissimo il lettore, il quale non può fare altro che
“divorare” il libro per giungere al colpo di scena
finale, anzi più di uno, mentre i tentacoli dell'originale
polpo (chi non ne ha mai avuto uno addosso?!?) finiscono per
allentarsi intorno alla gola di qualcuno, ma si stringono ancor più
attorno a quella di qualcun altro. E intanto s'impara a conoscere il
mondo di Zero, con i suoi personaggi principali, tra cui gli
insostituibili Secco e Sarah, e i flussi di coscienza che assumono
fattezze varie che vanno da David Gnomo ad altri personaggi che i
ragazzini di oggi nemmeno conoscono più.
Lettura
consigliatissima, tra le migliori, insieme a “Kobane Calling”
(capolavoro assoluto!), “Dimentica il mio nome” e la
prima e la seconda parte di “Macerie prime”!
Laura
Vargiu
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