Islabonita
– Nico Orengo – Einaudi – Pagg. 159 – ISBN
9788806203641
– Euro 10,50
Intrigo
internazionale
Nico
Orengo, autore torinese scomparso appena una decina d'anni fa, è
stato per me una bella scoperta di questi ultimi mesi. Dopo aver
letto, e molto apprezzato, la splendida silloge poetica dal titolo
“Cartoline di mare” (Einaudi, 1984), ho voluto subito
reperire anche un testo in prosa di questo prolifico e versatile
scrittore.
“Islabonita”
(Einaudi, 2009) è un romanzo sospeso tra noir e favola dal
fascino orientale.
Non
a caso, dal Vicino Oriente viene la giovane Fatima, pettinatrice di
professione, la quale compare all'improvviso in un paesino
dell'entroterra ligure, Isolabona, ribattezzato “Islabonita”
da Michel, presunto marinaio marsigliese, sulle note struggenti di
una canzone sudamericana che un grammofono ripete puntualmente. Ma
chi è in realtà Fatima, al di là della bella e
seducente donna che ama farsi il bagno in una tinozza di mirto,
scrutare la sua sfera di vetro e stare alla finestra a pettinarsi i
lunghi capelli neri? Sullo sfondo della Riviera ligure degli anni
Venti del Novecento, prende vita una vicenda ricca di personaggi e
intrecci vari, tra sultani in esilio, regine sabaude, anguille che
cercano di risalire disperatamente la corrente, fascisti, massoni,
servizi segreti, spregiudicate spie provenienti da chissà dove
e chi più ne ha, più ne metta.
Ecco,
forse sono tanti, troppi gli intrecci e i personaggi che tendono a
confondere e a disorientare il lettore, rendendo infine queste
pagine, per lunghi tratti, poco invitanti. Peccato, la storia narrata
non coinvolge, nonostante un incipit molto promettente e una trama in
definitiva piuttosto originale, per non parlare dell'ottima qualità
di scrittura di Orengo, abilissimo nel descrivere al meglio
quell'angolo d'Italia a cui, come emerge anche dalle sue poesie, era
particolarmente legato; gli stessi personaggi di Fatima e Michel
risultano ben caratterizzati e notevolmente intriganti, ma tutta
quella fitta rete di spionaggio internazionale finisce per essere
poco coinvolgente, se non per annoiare.
Nel
complesso, dunque, una lettura che non consiglierei a tutti: a mio
parere, non l'ideale per iniziare a conoscere questo autore che, per
il momento, continuo a preferire in versione poetica.
Laura
Vargiu
|