Austerlitz
– Wilfried Georg Sebal - Adelphi – Pagg. 315 –
ISBN 9788845920448
– Euro 13,00
Destino:
solitudine
Come
nell’epos un ruolo determinante assolve la stratificazione di
racconti derivati dal mito e tramandati oralmente, così questo
romanzo incentra la sua riflessione sulla stratificazione operata
dagli uomini negli spazi da loro abitati, vissuti e ideati per le più
diverse necessità. La riflessione su di essi è dunque
uno dei fili conduttori di questa scrittura che, cavalcando la
professione del suo protagonista, Jacques Austerlitz è un
professore di storia dell’architettura, conduce ad una presa
d’atto della caducità delle stesse edificazioni umane e
della loro necessaria, successiva e funzionale sovrapposizione. Ci
sono in questo romanzo pagine imperniate su descrizioni dal fascino
decadente che accompagnano il lettore nella scoperta di luoghi; può
trattarsi di spazi fisici che abbiamo sicuramente presenti alla
nostra memoria: spazi urbani per lo più riconducibili a città
quali Londra, Parigi, Anversa, Praga o ancora spazi dismessi,
riconvertiti, inglobati in nuovi scenari suburbani o ancora siti
abbandonati o vecchi appartamenti dalla memoria lisa o ville dai
gloriosi fasti passati o un ghetto tristemente noto per i disegni dei
suoi bambini che furono poi deportati nei campi di sterminio di
Treblinka e Auschwitz. Tutta la dimensione spaziale, accompagnata in
molte pagine anche da scatti fotografici che documentano quanto
descritto, si intreccia con quella temporale e con il racconto del
narratore che, a più riprese nel corso degli anni, ha
incontrato dapprima in modo casuale e fortuito poi in modo sempre più
sistematico ma mai certo, Austerlitz il quale nel corso di questi
incontri gli affida la sua memoria storica: il suo spazio e il suo
tempo; dimensioni nel suo caso nebulose. Grazie al narratore possiamo
anche noi conoscerne la storia assistendo proprio ad un recupero
della dimensione spaziale che soggiace all’identità
temporale di questo uomo venendo a conoscenza della sua storia
personale sepolta in strati di memoria sopita. Un romanzo davvero
originale che ci permetterà di sapere chi è Austerlitz,
perché vive solo e rifugge il contatto umano, o ancora perché
la sua identità di bambino, la sua vera identità , non
gli si era rivelata prima che il suo destino di uomo adulto venisse
costretto in una gabbia di auto isolamento.
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