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  Letteratura  »  Legio accipitris. La legione del falco, di Vittorio Piccirillo, edito da Tabula Fati e recensito da Fiorella Borin 26/10/2019
 
Legio accipitris. La legione del falco – Vittorio Piccirillo – Tabula Fati – Pagg. 80 – ISBN 978-8874757619 - Euro 8,00



Conosco da alcuni anni Vittorio Piccirillo, apprezzato autore di numerosi romanzi e racconti di fantascienza. Ma questo suo ultimo lavoro, “Legio accipitris – La legione del falco” si discosta notevolmente da quanto da lui pubblicato in precedenza, e quindi suscita una immediata, viva curiosità. Si presenta particolare fin dal titolo, evocatore di storia dell’impero romano, dalla copertina in cui compare appunto un soldato con elmo e armatura, e soprattutto dalla singolarità di contenere il testo latino a fronte, come non mi accadeva di vedere dai lontani tempi del liceo. Di conseguenza, è scattato subito il desiderio di acquistare “Legio accipitris”, così come irrinunciabile è stata la sua lettura.

Trattandosi di un romanzo molto breve, non voglio dare anticipazioni sulla trama. Basterà segnalare l’accuratezza dell’ambientazione storica, collocabile ai tempi dell’espansione romana in Europa, quando gli scontri con le tribù barbare erano all’ordine del giorno e impegnavano le legioni romane in battaglie sanguinose contro avversari la cui arma più temibile era la conoscenza del territorio congiunta alla forza bruta. Infatti, non mancherà ciò che in fin dei conti ci si aspetta, ovvero la dimostrazione della potenza militare romana, superiore per tecnica, disciplina, addestramento ed equipaggiamento a quella dei guerrieri barbari. Ma accadrà anche qualcosa di straordinario, del tutto inatteso: un incontro con qualcosa di stupefacente, mai visto né descritto negli annali degli storici.

Questo incontro con “cose” e “creature” sbalorditive, viene narrato da Vittorio Piccirillo con sapiente maestria, nel senso che noi uomini del ventunesimo secolo comprendiamo immediatamente di che si tratta; ma non avevano gli strumenti per comprenderlo i protagonisti di questo appassionante racconto, che quindi utilizzano i loro sistemi di riferimento (per lo più religiosi e superstiziosi) per inquadrarlo e dargli un significato.

Sarebbe riduttivo definire “Legio accipitris” un breve romanzo d’azione, perché altri elementi si intersecano e si sovrappongono ai combattimenti tra schiere contrapposte e nel corso nei duelli individuali; e qui emerge la sensibilità dell’autore, che scava nella psicologia dei personaggi, facendoli interagire in modo credibile anche quando avvengono episodi incredibili.

Un libro molto particolare, scorrevole e ben riuscito, che si legge in poche ore e suscita anche la voglia di confrontare il testo di Vittorio Piccirillo con quello, godibilissimo, di Giancarlo Giuliani che si è fatto carico della traduzione in latino. Potrebbe essere altamente consigliato agli studenti liceali che zoppicano in latino, proprio per fornire loro l’opportunità di leggere un testo molto diverso dagli stralci contenuti nelle antologie scolastiche, perché coniuga la storia romana con la fantasia e con la lingua di Tacito, trascinandoci in una dimensione sospesa tra un passato lontanissimo e un domani forse molto più vicino di quanto immaginiamo.


Fiorella Borin

 
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