Area riservata

Ricerca  
 
Siti amici  
 
Cookies Policy  
 
Diritti d'autore  
 
Biografia  
 
Canti celtici  
 
Il cerchio infinito  
 
News  
 
Bell'Italia  
 
Poesie  
 
Racconti  
 
Scritti di altri autori  
 
Editoriali  
 
Recensioni  
 
Letteratura  
 
Freschi di stampa  
 
Intervista all'autore  
 
Libri e interviste  
 
Il mondo dell'editoria  
 
Fotografie  
 
 
 

  Letteratura  »  Revolutionary Road, di Richard Yates, edito da Minimum Fax e recensito da Siti 20/06/2020
 
Revolutionary Road – Richard Yates – Minimum Fax – Pagg. 439 – ISBN 9788875218324 – Euro 15,00


A priori


Una scrittura fluida, punteggiata di dialoghi, con rari inserti descrittivi, fluida e asciutta al tempo stesso, quasi scarna, mimetica e pure prevedibile: ad ogni snodo della trama l’avvicinamento preparatorio abilmente intessuto da Yates porta il lettore alla facile previsione di quel che accadrà. Eppure un libro bello, ben scritto, una somma di pause e accelerazioni in una tensione emotiva che, anche quando raggiunge i picchi, non si esaurisce mai, neanche nel finale. Una storia semplice, tutto sommato e maledettamente complicata e scontata, una storia amara che incarna il sogno americano della cosiddetta middle class.

Una storia borghese. Una storia deprecabile.
Frank e April, sono due giovani, si conoscono, si amano e si sposano, complici del fatto che mai potranno accontentarsi del mediocre sogno americano: la famiglia perfetta in una villetta perfetta, lontani dal caos della città. Loro amano New York, sono due giovani anticonformisti, la loro unione di coppia è basata sul ripudio del falso mito del benessere borghese; due esseri superiori alla media, capaci di seguire i propri sogni e di nutrirsi di alte velleità artistiche e letterarie. Frank, più di tutti, si rappresenta in questo modo, anche quando la vita lo ha già piegato: l’arrivo del primo figlio, l’allargarsi della famiglia poi, la scelta di una villetta – come da copione- che lo allontana dalla città dove nel frattempo ha trovato lavoro come impiegato, costretto al più abominevole degli atti che possa essere richiesto a un essere umano: lavorare con il surplus del pendolarismo per recarsi quotidianamente in un luogo che odia anche se è la fonte dei suoi guadagni. In poco tempo, Frank, “la persona più interessante che abbia mai conosciuto” si trasforma in un agnello sacrificale nella sacra pira della famiglia, a coprire il ruolo del marito perfetto. Apparentemente è April, la mina vagante, mai contenta, tenta ancora di seguire il sogno da attrice, nonostante sia diventata la perfetta mamma-casalinga costantemente dedita alle pulizie e con una serie di giornate tutte uguali all’orizzonte. Frank è più equilibrato, lui sì che ci sa fare: convivere con questa nuova realtà borghesuccia è un gioco da ragazzi, l’importante è sapere chi non vuole diventare. E nel frattempo lo è già divenuto, solo che non lo ammette, è invischiato fino al collo e il suo pantano lentamente lo affoga: April però è l’unica mina vagante che non può imbrigliare …
Sono pochi gli eventi, è un libro di atmosfere, questo, lascio al lettore la scoperta del gusto e non anticipo altri elementi della trama, sperando che non abbia visto il film di Sam Mendes con Di Caprio nei panni di Frank. Panni scomodi , i suoi … Buona lettura.


Siti

 
©2006 ArteInsieme, « 014039194 »