Storia
triste di un libro di poesie
di
Giovanna Giordani
La
pubblicazione del libro di poesie è stata per me
un’opportunità che mai avevo osato sperare nella mia
vita.
E
di questo evento, così gratificante a livello emotivo, devo
essere riconoscente alla nuova tecnologia chiamata Internet. La
pubblicazione è avvenuta a mie spese, ma in quel periodo
potevo permettermelo. Cinquanta copie rimanevano a me e cento
andavano immesse sul mercato. In caso di vendita, (oltre a un minimo
che non ricordo) avrei percepito una percentuale. Se rimanevano
invendute entro una data stabilita sarebbero state distrutte, secondo
le ferree leggi del profitto…
Ebbene,
sul mercato, entro la data stabilita, ne sono state acquistate ben 3.
Il minimo delle vendite non era stato raggiunto. Quindi il mio
guadagno fu zero, ma il guadagno non era quello a cui ambivo. Chiesi
alla casa editrice se mi potevano dire i nomi dei generosi
acquirenti, ma, per la privacy, mi fu risposto negativamente.
Così,
purché i miei restanti “tesori” non andassero al
macero (così teneri e indifesi, come avrei potuto?) ho
acquistato anche la parte invenduta.
Siccome
però in Internet avevo conosciuto degli scrittori/scrittrici
che amavano poesia e prosa come me, non ci pensai due volte,
sull’onda dell’entusiasmo, ad inviare loro in omaggio
questa mia prima pubblicazione. Alcuni di loro, poi, sono stati
gentilissimi e hanno recensito favorevolmente quei miei primi
tentativi poetici. E non finirò mai di ringraziarli. Care,
nobili, generose creature.
Qualche
anno dopo su IBS online, mentre eseguivo una ricerca, con mia
grande sorpresa, vidi che c’era ancora in vendita la mia
“opera prima”, ma… con la scritta “non
disponibile”. Per forza sono tutti nei miei forzieri privati.
Fa niente, mi dissi, è andata così, pazienza.
Successe
che qualche tempo dopo, casualmente mi imbattei in Amazon online e,
sorpresa delle sorprese, vidi che il mio libro era in vendita a
prezzo scontato. Cercai la scritta “non disponibile”, ma
la fatidica scritta… non c’era. Secondo una logica
stringente mi fu chiaro che qualcuno ai quali lo avevo regalato
cercava di lucrare su di esso (possibile?!). Ma non poteva essere che
così, visto che nella descrizione si dichiarava che il libro
era autografato, quindi con valore aggiunto! Ma certo, l’avevo
donato provvisto di immancabile dedica e firma.
Povero
libretto mio, dovevo lasciarlo annegare nelle onde impietose e
indifferenti del mercato come un naufrago nell’oceano? Certo
che no. Ma chi, se non io, poteva salvarlo? Così ho lanciato
la zattera e l’ho portato a riva sano e salvo. La dedica è
stata magistralmente cancellata, ma il mio autografo c’è!!
Che dire? Degli oggetti inutili ci si disfa, se poi ci si può
anche guadagnare, meglio, no? Che gioia! Almeno qualcuno, in questa
mia unica e irripetibile avventura editoriale, è riuscito ad
incassare qualcosina…
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