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  Letteratura  »  Portoro, di Giulio Neri, edito da Il Maestrale e recensito da Siti 26/09/2020
 
Portoro – Giulio Neri – Il Maestrale – Pagg. 240 – ISBN 9788864292151 – Euro 18,00



Come una venatura preziosa



Terza pubblicazione per l’ormai consolidato autore sardo che, dopo aver esordito con “Carta, forbice, sasso. Memorie senza raccordo”(2016) e aver guadagnato un posto presso la casa editrice isolana ”Il Maestrale” pubblicando “A tie solu bramu”(2018) , conferma la sua collaborazione con il massimo rappresentante editoriale in terra sarda ma soprattutto le sue innegabili capacità di scrittura. Che Giulio Neri sia un buon scrittore, eclettico, versatile, colto, è indubbio, come lo è il fatto che la sua scrittura sia immediatamente riconoscibile, attraversata com’è da motivi ricorrenti, eppure questo scritto compie un balzo avanti rispetto ai precedenti. Totalmente o quasi sgravato da sovrastrutture narrative complesse - cronologie a ritroso, compresenza di piani narrativi multipli, pluralità di voci narranti, registri stilistici vari, ricorso a molteplici tipologie di scrittura: diario, memoriale, scambio epistolare - il romanzo si presenta asciutto, lineare e perfino brioso, attraversato da un’ilarità che copre la vasta gamma capace di suscitare un sorriso per condurre alla risata, passando dal rispecchiamento in una realtà regionale, ma ancora meglio gravitante tra Cagliari e Vallermosa, virando verso il riso amaro che solo una vena grottesca azzeccata può suscitare.
Tutto ruota intorno al personaggio di Carmelo Hayez, un ventinovenne fallito e in piena deriva esistenziale, sull’orlo di un delirio che lo conduce a proteggersi con una maschera antismog, convinto che la sua Cagliari sia appestata. Un uomo in embrione, un ragazzotto ingabbiato, un indolente capace di mettersi in fila accanto a Zeno, un voyeur che trascina una relazione con una donna matura che lo sfrutta e dalla quale tutti i suoi cari cercano di allontanarlo mentre nutre simpatie sessuali per sua cugina. Il sesso infatti è il suo più grande cruccio, lo specchio del suo fallimento, del suo essere inconcludente. Ha un’unica fortuna il nostro caro antieroe, è ben voluto da tanti e pur tra molteplici traversie, comprese quelle che un’ampia ellissi accenna soltanto, compirà il suo percorso di crescita e di rieducazione soprattutto sentimentale. Un romanzo che ha la capacità di raccontare l’universo emotivo maschile, di rappresentare i moti dell’animo quando questo è squassato e basterebbe solo un braccio per scendere il nostro milione di scale.


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