Fu
sera e fu mattina - Ken Follett - Mondadori - Pagg.
792 - ISBN 9788804722120
- Euro 27,00
Ken
Follet torna in libreria con il prequel dei I pilastri della Terra,
ed è così che apprendiamo quali sono le origini di
Kingsbridge. Fu sera e fu mattina è un romanzo corale, un
romanzo che accompagna il lettore per un intero decennio (997-1007)
in compagnia dei protagonisti, Edgar il giovane figlio di un
barcaiolo di Combe, Wilwulf potente e assetato di gloria, Aldred
monaco retto e profondamente credente e la bellissima contessa
normanna Regna seguiti dai tantissimi personaggi che abitano il
romanzo.
Come
sempre la cornice storica abita i libri di Follet, non ne riporterò
la trama, perché non amo anticipare troppo a chi come me non
legge la terza di copertina, ma in Fu sera e fu mattina, troviamo
temi importanti e ben sviluppate quali: lo sfruttamento degli schiavi
e il sopruso verso le donne. La trama è amore, guerra,
riuscire a sbarcare il lunario, la forza del ricominciare dopo una
traversia che ti ha portato via tutto ciò che avevi, la
capacità del reinventarsi; argomenti che non possono far altro
che appassionare.
Follet
non si smentisce, la scrittura non è artificiosa ma semplice e
scorrevole nonostante sia carica di descrizioni minuziose, non
annoia, ha la capacità di esporre i fatti in modo tale che
permette al lettore di sviluppare un film quasi visivo fino ad avere
la sensazione di essere catapultati nel dentro del romanzo. L’autore
in tutte le sue opere, accompagna in una passeggiata lungo la via
della storia, anche se ammetto che Fu sera e fu mattina, non regge il
passo con la trilogia de I pilastri della terra.
Per
quanto mi riguarda, credo che questo romanzo sia un libro da leggere
quando si è stanchi e si rischia di cadere nel blocco del
lettore… Allora ti fermi leggi E fu sera e fu mattina e
riparti, perché comunque è una lettura gradevole senza
infamia e senza lode.
Citazioni
tratte da: Fu sera e fu mattina
«Ricordo
che, quando eravamo piccoli, in primavera i nostri genitori ci
portavano a tagliare le canne fresche al fiume. I miei dovevano avere
dei bei ricordi legati a quella sponda del fiume, con le sue canne.
Forse avevano fatto l’amore lì, prima di essere sposati.
Allora non ci avevo mai pensato, ero troppo giovane, ma sapevo che
avevano un dolce segreto che a loro piaceva rammentare.»Il suo
sorriso era triste. «Le cose come quella… le metti
insieme e fanno una vita.»
«Ho
vissuto vent’anni tra i monaci. Un monastero è come una
grande, potente famiglia: rivalità, gelosie, litigi, lotte
gerarchiche… e amore. Ed è difficile sfuggirvi. Quando
vedo guai in arrivo sono felice, perché almeno so che devo
affrontarli. Il vero pericolo sono le sorprese.»
Katia
Ciarrocchi
www.liberolibro.it
|