Due
vite – Emanuele Trevi – Neri Pozza - Pagg.
128 – ISBN 9788854522633 – Euro 15,00
Di
due uno
Vincitore
del prestigioso Premio Strega, “Due vite” di Emanuele
Trevi, l’avanguardia della letteratura italiana contemporanea,
ha il merito indubbio di restituire al pubblico meno preparato la
conoscenza di due autori: Pia Pera e Rocco Carbone, morti
prematuramente e senza arrivare al grande pubblico. Non penso che
l’intento primario fosse questo, perché dalla lettura
del breve e gradevole scritto - grandi doti la sintesi e
l’essenzialità - emerge invece un’operazione
estremamente intima, necessaria e delicata. Fare i conti con i morti,
ricordarli, analizzare nello sfumare della loro identità
corporea, voluto dall’inesorabile passare del tempo, la loro
essenza, la loro individualità. Una prosa narrativa, sul filo
della memoria, capace di restituire gli umori del tempo, scandaglia
quel che resta del ricordo, lo cerca, lo insegue, lo fissa e insieme
lo analizza per giungere in fin dei conti a una autoreferenziale
analisi di se stesso, del proprio essere, del proprio sentire.
Diverso sarebbe stato leggere le biografie dei due, il taglio
cronachistico avrebbe scandito le pagine, con dovizia di particolari,
al fine di restituirle in un’immagine la più compiuta
possibile, oggettiva. E invece no, qui si alternano i ricordi, certo
separati, dei due, tranne i momenti di convivialità condivisi
e raccontati: due diversi caratteri, due esistenze diverse, due
ricordi diversi. L’uno a fare da contrappunto all’altra,
per la distanza umana che li separa. Lui, Trevi, l’anello di
congiunzione, quello che rimane a chiedersi quale il valore delle
vite dei due amici, nella speranza, tutta umana, di migliorare la
propria. Interessante scrittura che avvicina all’autore, perché
in fondo questo scritto parla di lui.
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