Il
ragazzo – Annie Ernaux – L’orma –
Pagg. 64 – ISBN 9791254760307
– Euro 8,00
Scrivere
la vita
Prima
edizione italiana di “Le jeune homme”, apparso per i tipi
di Gallimard a maggio di quest’anno, tra le due edizioni il
premio Nobel, conferito all’autrice ai primi di ottobre. Si
tratta di un libello di appena cinquanta pagine, suddiviso nel testo
vero e proprio e in una raccolta di tre discorsi, due dei quali
pronunciati in Italia durante eventi pubblici di carattere letterario
e uno tutto dedicato alla sua esperienza di ritorno a Yvetot, suo
paese di origine. La separazione tra le parti non è netta,
perché, come sa chi legge l’autrice, la scrittura è
imbevuta di vita e la stessa è interamente travasata nella
scrittura, ne consegue che mentre si legge di una sua relazione, lei
donna ultracinquantenne, con un ragazzo di trent’anni più
giovane, si stanno anche ripercorrendo le tappe salienti della sua
esistenza già concesse alla scrittura letteraria. Si ha la
netta sensazione, di tassello in tassello, di ricomporre un puzzle
biografico, cambia il focus questa volta, come detto, infatti, il
richiamo autobiografico è suscitato da una relazione con un
giovane ragazzo, altre volte è stata la morte della madre o
l’aborto. Identico rimane il meccanismo: si recupera il vissuto
con la consapevolezza che esso non tornerà più e si
riflette sulla sua portata, a distanza di tempo, per riflettere sulla
formazione dell’io scrivente. Se la narrazione della relazione
non ha niente di entusiasmante, la capacità di utilizzare quel
vissuto per continuare a scandagliare la sua anima ha del generoso:
giunta alla maturità la Ernaux fa i conti con il passato, con
la sua negazione o forse con il superamento di quell’insulsa
ottica borghese che l’ha contaminata e annullata impedendole di
accettare le sue origini alle quali ha bisogno di tornare. Questa è
l’essenza della sua scrittura.
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