La
moglie perfetta – Roberto Costantini –
Marsilio – Pagg. 448 – ISBN 9788831741057
– Euro 12,00
Dopo
la trilogia
Fortunato
personaggio nato dall’abilissima penna dello scrittore Roberto
Costantini, Michele Balistreri, commissario dall’animo
tormentato e i modi spicci non sempre poliziescamente ortodossi,
riappare in questo romanzo pubblicato nel 2016 dopo la bellissima e
più che appassionante “Trilogia del Male”.
Rispetto
alle vicende narrate nei volumi di quest’ultima, incentrate
come sono sulla storia personale e familiare di Balistreri (in
particolare quelle de “Alle radici del male” con tanto di
ambientazione libica), non c’è paragone, i toni
risultano decisamente diversi. Anzi, in verità, la prima parte
de “La moglie perfetta” è pressoché
monopolizzata dalle voci dei personaggi che animano i casi attorno ai
quali ruota la trama, tant’è che, inizialmente, si
potrebbe avere il sospetto che al nostro commissario sia stato
stavolta assegnato un ruolo marginale legato giusto alle indagini in
corso. Quella del dottor Giovanni Annibaldi, detto Nanni, psicologo
dedito a terapie di coppia, è una di queste nuove voci che
raccontano e si raccontano ampiamente; sembra quasi essere lui il
protagonista del libro, sino a quando non inizia a parlare anche la
moglie Bianca Benigni, pubblico ministero a Roma. Ma, da un certo
momento in poi, il buon vecchio Mike si riprende con decisione la
scena, il suo io narrante se ne fa di nuovo padrone, accompagnandoci
a poco a poco verso l’epilogo di un thriller/poliziesco che,
ancora una volta, non mancherà di coinvolgere e sorprendere il
lettore.
“E
l’ho imparato da ragazzo, da mia madre, che a volte la follia è
l’unica forza che può staccarci da ciò che
conviene spingendoci verso ciò che è giusto”
Mi
è piaciuto molto ritrovare tra queste pagine Balistreri,
anticonformista e ribelle nato (e ne dà l’ennesima
prova), come l’avevamo lasciato al termine della sopraccitata
trilogia con la scoperta di un legame di sangue davvero inaspettato;
vedremo poi dove porteranno gli ultimi sviluppi della sua vita
privata. Nel complesso, dunque, un romanzo ben riuscito che ci parla
non solo di malavita organizzata, violenza e avidità, ma anche
di sentimenti e di come troppo spesso si finisca per voler diventare
a tutti i costi – e non senza fatica e infelicità –
partner perfetti di relazioni imperfette.
Laura
Vargiu
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