L'
uomo vestito di nero –
Stephen King – Sperling & Kupfer – Pagg. 123 –
ISBN 9788820070335
– Euro 15,90
Né
L’uomo vestito di nero ritorna il tema tanto amato da King, la
scrittura come terapia.
Il
racconto è ispirato e dedicato a “Il giovane signor
Brown” di Nathaniel Hawthorne, racconto presente nel
libro.
Gary
decide di affrontare un evento accaduto durante l’infanzia
scrivendo la sua storia: una ferita ancora aperta dopo tantissimi
anni, una paura con la quale fare i conti una volta per tutte.
Ci
troviamo nell’America rurale, le immagini che ci mostra King
sono quelle di una giornata perfetta in un mondo ancora incontaminato
per il Gary bambino, tra natura e affetti ancora intatti e puri, ed è
proprio in tutta questa perfezione, mentre il bambino va a pescare al
fiume che appare l’uomo nero.
All’interno
del libro troviamo il king che affronta temi come il male, la fede e
la perdita dell’innocenza, il misterioso uomo vestito di nero è
l’ incarnazione del diavolo, si presenta come un essere
malvagio, che tormenta e manipola Gary fino all’età
adulta. Il racconto offre una riflessione sulla natura del male, non
solo a livello personale, ma anche a livello globale e in tutte le
sue forme: fisica, mentale e spirituale, facendoci riflettere come il
male possa essere presente in modo sottile e subdolo nel nostro
quotidiano mettendo a rischio la fede dell’essere umano
rilegando l’importanza di mantenere una fede forte nei momenti
difficili.
King
narra di un uomo innocente, ma attraverso le azioni dell’uomo
vestito di nero, egli perde la sua innocenza e diventa un uomo cinico
e scettico: processo di perdita dell’innocenza e come ciò
possa influenzare una persona, un impatto forte indice che
l’innocenza perduta non possa essere recuperata.
Altro
tema importante trattato è l’elaborazione del lutto,
Gary bambino quanto incontra il diavolo ha appena perso il fratello
per una puntura di ape, ed è proprio nel diavolo che raffigura
il senso di colpa di chi rimane, di chi è sopravvissuto alla
morte; ed è proprio qui che il lettore si perde tra finzione e
realtà, una linea sottile dove l’autore lascia spazio
all’immaginazione e all’interpretazione.
King
scrive un vero e proprio capolavoro, le immagini si fissano sulla
mente del lettore provocando una vertigine talmente profonda che si
ha la sensazione che l’aria venga a mancare.
Il
compimento si raggiunge quando le parole sono accompagnate dalle
illustrazioni di Ana Juan che riescono a mostrare visivamente il lato
oscuro e l’inquietudine che abita la narrazione.
L’uovo
vestito di nero è un racconto suggestivo e scritto
divinamente, King riesce a rappresentare la giovinezza chiamata a
confrontarsi con potenze indomabili, la salvezza è possibile
solo nella casualità della fortuna e non nelle capacità
del singolo. Un malessere che rimane attanagliato nel profondo più
oscuro dell’essere umano fino alla vecchiaia dove ormai tutto
sembra perso.
Citazioni
tratte da: L’uomo
vestito di nero di Stephen King
…quello
che si scrive a volte scompare per sempre dalla memoria, come le
vecchie fotografie che, esposte alla luce del sole, sbiadiscono fino
a diventare bianche. (pag
12)
“Il
Maligno, nel suo genuino aspetto, è meno ripugnante di quando
infuria nel petto di un uomo.” Nathaniel
Hawthorne
Katia
Ciarrocchi
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