Allegro
ma non troppo con
Le leggi fondamentali della stupidità umana –
Carlo M. Cipolla – Il Mulino – Pagg. 83 – ISBN
9788815019806
- Euro 8,80
Due
mini saggi in un piccolo libro.
Un
pamphlet quello scritto da Carlo Cipolla, storico ed
economista, che mi ha aperto un mondo; l’ironia e la capacità
comunicativa dell’autore è entusiasmante.
“Allegro
ma non troppo” è un libricino divertente e ironico che è
un’intelligente dimostrazione di come si possano utilizzare
l’umorismo per costruire e criticare modelli teorici semplici,
basati sul principio causa-effetto.
Il
primo saggio è “Il ruolo delle spezie (e del pepe in
particolare) nello sviluppo economico del Medioevo”, una
parodia della storia economica e sociale medievale attraverso il
commercio delle spezie, in particolare del pepe, che ha avuto
un ruolo significativo nello sviluppo economico e sociale del
Medioevo. Attraverso questo concetto Cipolla ripercorre le tappe più
importanti della storia, rendendola interessante e intrigante.
Nel
secondo saggio “Le leggi fondamentali della stupidità
umana”, Cipolla sostiene che la stupidità umana può
essere compresa attraverso l’applicazione di cinque leggi
fondamentali, e che queste leggi sono universali e si applicano a
tutte le società e culture.
L’ignoranza:
la maggior parte delle persone non conoscono i fatti e le
informazioni di base che sono necessari per comprendere e navigare il
mondo.
L’imbecillità:
alcune persone sono intrinsecamente stupide e non hanno la capacità
di comprendere e apprendere.
Stupidità:
alcune persone scelgono di essere stupide, adottando comportamenti
che vanificano il loro potenziale intellettuale.
L’uomo
medio: la maggioranza delle persone tende a seguire il comportamento
della massa, anche se questo comportamento è
stupido.
Minoranze
intelligenti: una piccola minoranza di persone è estremamente
intelligente e in grado di influire sulla società in modo
significativo.
Allegro
ma non troppo è una rappresentazione negativa dell’umanità,
tuttavia, è un libro illuminante per la sua ironia e la sua
capacità di descrivere alcune dinamiche sociali in modo
divertente e memorabile.
Citazioni
tratte da: Allegro ma non troppo di Carlo M. Cipolla
La
vita è una cosa seria, molto spesso tragica, qualche volta
comica. (pag 5)
È
l’umorismo che consiste nella capacità di intendere,
apprezzare ed esprimere il comico è una dote piuttosto rara
tra gli esseri umani. (pag 5)
Chiaramente
l’umorismo è la capacità intelligente e sottile
di rilevare e rappresentare l’aspetto comico della
realtà.
(…)
Inoltre l’umorismo implica
la percezione istintiva del momento e del luogo in cui può
essere espresso. (pag 6)
L’umorismo
va distinto dall’ironia. Quanto si fa dell’ironia si ride
degli altri. Quando si fa dell’umorismo si ride con gli altri.
(pag 7)
È
mia profonda convinzione quindi che ogni qualvolta si presenti
l’occasione di praticare dell’umorismo sia un dovere
sociale far sì che tale occasione non vada perduta. (pag 7)
Prima
Legge Fondamentale della stupidità umana (…). Sempre ed
inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui
stupidi in circolazione. (pag 45)
La
genetica e la sociologia, soprattutto, si sforzano di provare, con
una mole impressionante di dati scientifici e formali e formulazioni,
che tutti gli uomini sono per natura uguali e che se alcuni sono più
uguali degli altri, ciò è attribuito all’educazione
e all’ambiente sociale e non a Madre Natura. (…)
Uno
è stupido nello stesso modo in cui un altro ha i capelli
rossi; uno appartiene al gruppo degli stupidi come un altro
appartiene ad un gruppo sanguigno.
Insomma uno nasce stupido per
volere imperscrutabile e insindacabile della Divina Provvidenza. (pag
47/48)
Seconda
Legge Fondamentale: La probabilità che una certa persona sia
stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della
stessa persona. (pag 48)
Una
persona stupida è una persona che causa un danno ad un’altra
persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun
vantaggio per sé od addirittura subendo una perdita. (pag 58)
Terza
legge fondamentale, una creatura stupida vi perseguiterà senza
ragione, senza un piano preciso, nei tempi e nei luoghi più
improbabili e più impensabili. Non vi è alcun modo
razionale per prevedere se, quando, come perché, una creatura
stupida porterà avanti il suo attacco. Di fronte ad un
individuo stupido, si è completamente alla sua mercè.
(pag 68)
Questo
è ciò che Dickens e Schiller avevano in mente quando
l’uno affermò che « con la stupidità e la
buona digestione l’uomo può affrontare molte cose»
e l’altro che « contro la stupidità gli stessi Dei
combattono invano». (pag 68)
La
persona intelligente sa di essere intelligente. Il bandito è
cosciente di essere un bandito. Lo sprovveduto è penosamente
pervaso dal senso della propria sprovvedutezza. Al contrario di tutti
questi personaggi, lo stupido non sa di essere stupido. (pag 69)
Quarta
Legge Fondamentale: Le persone non stupide sottovalutano sempre il
potenziale nocivo delle persone stupide. In particolare i non stupidi
dimenticano costantemente che in qualsiasi momento il luogo, ed in
qualsiasi circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi
si dimostra infallibilmente un costosissimo errore. (pag 72)
Quindi
Legge Fondamentale: La persona stupida è il tipo di persona
più pericoloso che esista.
Il corollario della legge è
che: Lo stupido è più pericoloso del bandito. (pag 73)
Katia
Ciarrocchi
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