Roberto
Occhi
Che Guevara
La più completa biografia
Verdechiaro Edizioni - Euro 18,00 – pag. 320
www.verdechiaro.com – info@verdechiaro.com
Roberto
Occhi pecca un po' di presunzione nel sottotitolo di questa nuova opera
dedicata a Che Guevara, perché la sua non è certo la
più completa biografia, ma solo una delle tante biografie dedicate a un grande
personaggio del nostro tempo. In realtà non troverete nessuna novità, se avete
già letto la monumentale biografia di John Lee Anderson edita da Baldini e Castoldi e soprattutto Il Che - Una leggenda del secolo di Pierre Kalfon, edito da Feltrinelli (la migliore biografia in assoluto perché molto
obiettiva). Per i meno informati sulle gesta del Che, invece, il saggio di
Roberto Occhi si presenta come un ottimo lavoro di divulgazione storica che ha
il notevole pregio di citare preziose fonti dirette. L'autore si documenta bene
e studia a fondo una materia che maneggia con autorevolezza. Il lettore troverà
ampi stralci dai diari del Che, della moglie Aleida,
del padre, ma anche di compagni di battaglia, insieme a citazioni importanti
estrapolate dalle più importanti biografie. Molto spesso è proprio il Che a
parlare in prima persona e l'autore è capace di raccontare la sua vita
sfogliando pagine di diario. Ne viene fuori un resoconto agile e di rapida
lettura, che appassiona come un romanzo e che non risulta neppure troppo
schierato politicamente. Una sola nota stonata in un lavoro che reputo interessante
e che consiglio senza mezzi termini. Non condivido una riga del capitolo
intitolato Breve storia di Cuba che
poteva essere tranquillamente omesso, anche perché è impossibile fare una
storia di Cuba in dieci pagine senza cadere nella retorica e nel non
approfondito. Roberto Occhi cita addirittura l'opinione dei Wu
Ming, che saranno pure la nuova letteratura italiana
contemporanea, ma su Cuba non hanno capito niente e non so a quale titolo ne possano parlare. In questo capitolo dobbiamo sorbire le
solite favole sul miglior sistema sanitario del mondo (vero soltanto per gli
stranieri che possiedono dollari e non per i poveri cubani), sull'assedio
ideologico e sull'embargo che giustificherebbe repressione e mancanza di
democrazia. Stendiamo un pietoso velo su questo capitolo che
pare scritto da Gianni Minà in persona, magari
saltiamolo a piè pari e concentriamoci sul resto del volume, che risulta
interessante e obiettivo. Roberto Occhi tratteggia la figura del
Che come un guerrigliero idealista che cerca di realizzare l'utopia
dell'uomo nuovo, ma forse era troppo avanti rispetto ai tempi. Il Che muore
senza veder compiuto il suo sogno e lascia Cuba in balia di un regime che
tradisce completamente le sue idee. Resta l'esempio di un coraggioso
guerrigliero in lotta per la libertà, di un uomo di cultura che antepone lo
studio a ogni cosa, seguace fino in fondo del motto di Martí:
ser cultos para ser libres. Un uomo che, a
mio parere, avrebbe lottato fino in fondo contro il mostro burocratico e senza
cuore che è diventato il comunismo cubano. E alla fine sarebbe morto lo stesso,
pure se non lo avesse ucciso un soldato boliviano.
Gordiano Lupi
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