Una
vita sottile - Chiara Gamberale - Feltrinelli -
Pagg. 144 - ISBN 9788807893285
- Euro 8,50
"Una
vita sottile" è l´esordio letterario di Chiara Gamberale,
un´autobiografia sincera che affronta uno dei periodi più dolorosi
dell´adolescenza dell´autrice stessa. Quest´opera affronta la
battaglia contro l´anoressia e la bulimia, intrecciando abilmente
la fragilità dell´autrice con il suo cammino di vita.
La
protagonista, Chiara, è una giovane segnata dalla malattia,
costretta a confrontarsi con le sue fragilità, l´autrice si apre
al lettore, svelando la sua lotta interiore con il cibo, il peso e
l´immagine corporea. Attraverso pagine intrise di emozioni,
Gamberale dipinge il ritratto di un´adolescente in cerca di sé
stessa, affrontando il dolore attraverso il potere catartico della
scrittura.
La
scrittura della Gamberale è vivida e penetrante, catturando
l´essenza delle emozioni e offrendo un dialogo aperto con il
lettore. Con toni che oscillano tra l´ironico e il malinconico,
l´autrice trasmette forza attraverso la narrazione, dimostrando il
potere curativo della scrittura come mezzo di espressione e
riscoperta di sé stessi.
L´anoressia
costituisce il fulcro del libro, affrontato con sensibilità e senza
eccessi, Gamberale esamina la malattia come manifestazione esterna di
insoddisfazioni e insicurezze, cercando di offrire una chiave di
lettura per comprendere come superare questo grave problema. Il libro
riflette sull´importanza delle relazioni umane, della comprensione
reciproca e della forza che deriva dall´interazione con gli
altri.
"Una
vita sottile" cerca di infondere speranza nel lettore, dimostrando
che, nonostante le difficoltà, si possono trovare soluzioni e la
luce alla fine del tunnel. Gamberale suggerisce che la vita è fatta
di momenti essenziali, dai sorrisi sinceri agli odori che ci
risvegliano, e che non è necessario diventare supereroi per trovare
la felicità; il messaggio fondamentale è quello di ascoltarsi,
comprendersi e soprattutto perdonarsi.
L´autrice
invita a non temere la propria fragilità, perché è proprio
attraverso essa che si può scoprire la forza della vita che scorre
dentro di noi.
Citazioni
tratte da: Una
vita sottile di Chiara Gamberale
Esistono
situazioni, persone, momenti che il tempo e lo spazio ci rubano ma
che si impigliano dentro, nelle piaghe del cuore. (pag 23)
Tu
non sei carina, sei bella e te lo devi ripetere tutte le mattine
guardandoti allo specchio non perché tu debba credere di essere
l´universo, ma una parte stupenda e irripetibile di universo. (pag
25)
Dovevamo
incontrarci. Continuiamo a ripeterci ancora oggi.
"E stato il
Destino," disse lei, "che in fondo non è altro che il soprannome
di Dio quando si vergogna di firmare gli eventi con il suo nome."
(pag 32)
Crede
nel Bene, nello sbagliare strada per trovare quella giusta, nel dare
sempre del proprio meglio anche a chi non se lo merita e deve vedere
i film due volte per avere un impatto emotivo e uno critico. (pag 47)
Il
ricordo è una dannata arma a doppio taglio, perché se da una parte
lo accompagna la felicità di aver vissuto un bel momento, dall´altra
proprio il fatto che quel bel momento ci sia stato o, meglio, che SIA
STATO e sia ormai cristallizzato nel passato ci lascia in balia di
malanconiche consapevolezze. Per questo Primo Levi definiva la
nostalgia come un dolore complesso, fragile e gentile. (pag 51)
Ho
imparato, con gli anni, a lasciarmi andare alle giornate, a chiudere
gli occhi, farmi cullare dagli eventi senza opporre resistenza,
perché è solo fatica sprecata e tanto tutta quella vita che ti
viene addosso ti verrebbe addosso ugualmente, magari mascherata, ma
nessuno può sfuggire a quell´onda violenta che ti si sbatte in
faccia ed è proprio tua, vuole proprio te... (pag 57)
C´è
un punto, più o meno lontano, per ognuno di noi, in cui la nostra
Persona si esaurisce. (pag 65)
Perché
ci sono quei momenti, pochi, e quelle persone, ancora di meno, che
avranno sempre, a ogni ora, un posto prevede privilegiato nel nostro
cuore... (pag 78)
Il
mio problema è con le emozioni, insomma, mi sono scoperta d´un
tratto fragile come se fossi in carne viva e le emozioni, appunto, le
emozioni mi avrebbero distrutto e allora ecco la malattia, dal
tessuto impermeabile come quello di un preservativo e pesante come
una corazza... Una corazza sulla carne viva fa infezione e per questo
mi sono ridotta così. Non potevo rimanere in clinica, lì mi
avrebbero al massimo lucidato la corazza ma io ho bisogno della mia
pelle. (pag 107)
Più
vedo facce, più tacco anime e più scopro e mi convinco che fra la
bocca, i capelli, il corpo di una persona e il suo essere ci siano
relazioni profonde. Non è fisiognomica, è qualcosa di più o
qualcosa di meno. Credo che ognuno abbia l´aspetto fisico che si
merita e non sto parlando solo di bellezza nel senso più comunemente
inteso o di curve e muscoli al punto giusto anche quelli sono certa
non capitino a caso, ma io sto parlando soprattutto di colori,
sfumature, rughe che solcano la fronte, labbra in posizione di riposo
fra un discorso e un altro. Non so bene se sia il nostro dentro a
condizionare il nostro fuori o viceversa, ma molto probabilmente si
tratta di un´influenza reciproca e continua. (pag 111)
Katia
Ciarrocchi
www.liberolibro.it