Quando
cala la notte sul Malecón
Eva si
sta preparando per l'azione,
seducendo i
turisti dell'Avana
per pochi dollari vende
la sua mela.
La
minigonna mostra anche l'infinito
mentre cammina
lungo il circuito
dove i verdoni comprano
quel che vuoi:
fate largo a Eva la jinetera.
Ha solo
diciassette primavere
e più avventure di
Tarzan,
ma dietro la risata
della jinetera
Eva sta
piangendo per il suo Adamo.
Ha una
stanzetta piccola a Luyanó
dove stanotte porterà
quello che guadagnò,
così fa mangiare la figlia
di sette mesi
perché la
realtà non è quel che sembra.
Il suo
fidanzato era uno studente che militava
nel partito che spezza
chi non lo incensa,
dopo aver visto le bugie
si è convinto
e in quattro tavole e
un remo è scappato a Miami.
Ha solo
diciassette primavere
e più avventure di
Batman
ma dietro la risata
della jinetera
Eva sta
piangendo per il suo Adamo.
E quando
il sole si riaffaccia sul Malecón
torna la
stessa routine e la situazione
di vivere in una terra
dove il futuro
se n'è andato a nuoto
dopo aver saltato il muro.
Non
voglio che la mia canzone ti porti tristezza
e prendi quello che
dico come promessa
che presto presto nella mia terra starò cantando
perché io so
che L'Avana mi sta aspettando.
Jinetera letteralmente si traduce in “cavallerizza”.
Ho preferito
lasciare la parola spagnola che rende meglio l'idea, anche perché il termine
italiano è davvero brutto. Non mi convinceva neppure l'altra espressione
“domatrice di stranieri”, che invece adotta in più versi Danilo Manera.
La jinetera di Willy
Chirino è una ragazza che fa la vita per dar da mangiare al suo bambino. E' una
donna sola, abbandonata da un compagno che è scappato a Miami, e il suo falso
sorriso nasconde tanta tristezza. Willy Chirino prova
simpatia per questa ragazza che ha appena diciassette anni e una quantità
indescrivibile di avventure sulle sue gracili spalle. Non la giudica, ma ne fa
una figura romantica, quasi un simbolo dei problemi della gente di Cuba. La jinetera inventa la vita, giorno dopo giorno,
soffre in silenzio, finge un sorriso perché il suo ruolo glielo impone. Willy
Chirino conclude la canzone con una quartina di speranza per sé e per la sua
terra. Presto tutto questo finirà e io potrò tornare a cantare nella mia terra,
porqué yo sé que L'Habana me
está esperando.
Ne Il giustiziere del Malecón, il mio ultimo romanzo di ambientazione cubana,
affronto lo stesso tema. E la canzone di Willy Chirino
mi è servita per introdurre la storia di una jinetera che vive le notti avanere
del Malecón e deve fare i conti con un quotidiano
fatto di continue mancanze. La storia di fantasia che ruota attorno alla mia
figura di jinetera
è soltanto una scusa per parlare di quel torbido mondo della prostituzione per
turisti, ormai realtà tangibile della Cuba contemporanea.