Beata ignoranza, di Cosimo Argentina
Il primo racconto della scuola che
resiste nell'era Gelmini.
(Fandango, pagg. 96, € 8,00)
Cosimo Argentina è narratore di razza, al suo ottavo libro, sempre defilato,
mai opportunamente valutato dai media distratti sempre a caccia del caso
letterario gonfiato che tutto fagocita e presto svapora e scoppia. Argentina è
professore di diritto precario dal 1988 e si è provato a raccontare la scuola
dall'interno, nei mesi più “caldi” della sua storia. Il pamphlet scorre rapido
e si ride, anche se a denti stretti. La questione della scuola ha radici
profonde che si rivolgono molto indietro, ben oltre i più recenti decreti
ministeriali. E' piuttosto un male politico, legato a interessi contingenti e
particolari, alla volubilità delle finanziarie e dei governi avvicendatisi
negli ultimi decenni. Il tutto a discapito della qualità dell'istruzione
scolastica, che si è scollata dagli effettivi bisogni di coloro che con
sarcasmo l'autore definisce utenti. Infernali collegi dei docenti, lo
spauracchio del consiglio di classe, le risse da saloon alle nomine, il
bullismo tra gli studenti, il razzismo, la disorganizzazione che regna sovrana
sulla babele di riforme varate a ogni nuova legislatura. Ma le pagine più intense
di questo libro sono quelle dove affiora l'esperienza
del dirozzato “vagabondo delle stelle col registro sotto il braccio”, dallo
sguardo affilato e la penna corrosiva, capace di sbrogliare i lacci di quella
dolce marmaglia e rendere giustizia all'individualità, al potenziale umano di
ogni studente, indagando con finezza psicologica e tratteggiando con poche
pregnanti e icastiche immagini per coinvolgere il lettore e farlo al contempo
riflettere. Argentina ci dimostra che un'altra scuola è possibile, una scuola
in grado di forgiare esseri pensanti, capaci di andare oltre le apparenze, in
grado di cambiare, di tenere il passo con l'evoluzione del mondo e della
società e di migliorare il proprio vivere civile e la propria professionalità.
Consigliato a chi non si vuole fare troppe illusioni e sa, nel contempo, che da
qualche parte c'è gente in gamba che lavora come si deve. Consigliato a chi
vuole resettare tutto e ricominciare timidamente a sperare.
Cosimo Argentina è nato a Taranto nel
1963 e vive in Brianza dal 1990. E'professore precario dal 1988 e ha insegnato
in diversi istituti sparsi per l'Italia. Ha esordito nel 1999 con il romanzo Il
cadetto edito da Marsilio, vincitore del Premio Khilgren
come migliore opera prima. Il suo ultimo romanzo è Maschio Adulto solitario, Manni, 2008.
Alberto Carollo
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