L'uomo
che dipingeva con i coltelli
di Marco Mazzanti
Editore: Deinotera
Data di Pubblicazione:
2008
Collana: Eclissi
d'inverno
Prezzo: € 11.00
ISBN: 8889951176
ISBN-13:
9788889951170
Pagine: 136
“[...] Era incapace di godere delle cose
e di amarle, non appena le aveva. Diceva di conoscere ormai la sua arte così a
fondo, che essa non gli offriva più nessun segreto: e non offrendogli più
segreti, non lo interessava più. [...] Gli restava,
dunque, da conquistare, la realtà quotidiana; ma questa era proibita e
imprendibile per lui che ne aveva, insieme, sete e ribrezzo; e così non poteva
che guardarla come da sconfinate lontananze. [...]”
(Ritratto di un amico - Natalia Ginzburg).
Uso una citazione per descrivere l'ultimo lavoro di Marco Mazzanti,
“L'uomo che dipingeva con i coltelli”,
perché la trovo perfetta nel riassumere la trama.
Dmtrj, nasce albino e cieco, vive sviluppando tatto,
olfatto, gusto e udito per cogliere ogni sfumatura di un mondo buio e vuoto.
Sfumatura, una parola di cui non ne conosce il
significato, fin quanto un intervento eseguito da un forestiero, che si trova
di passaggio nel suo paese, gli dona la vista. Una nuova vita in un mondo che
si materializza dinanzi ai suoi occhi, ma nel mentre accosta le forme ad un
nome, impara a conoscere colori e sfumature si rende conto che non prova
sentimenti; il vuoto assoluto di un cuore che non apprende emozioni se non
quelle che gli donano il dipingere e le sfumature di colori “impressi” negli esseri umani: “Pezzi di carne” e nulla più.
Intraprenderà un viaggio o una fuga da qualcosa e verso un qualcosa che non sa
definire, una ricerca costante che gli farà incrociare la strada di Scile.
Scile è un giovane che si prostituisce per vivere, o
forse, perché è l'unica cosa che sa fare in quanto è questa la vita che gli è
stata insegnata sin da piccolo. Un giovane pieno di risentimento, odio e con
una grande fame di vendetta.
Cosa li unirà? L'”amore” per Asja, il distacco dai
sentimenti, il considerare l'essere umano “carne” e il rosso colore del sangue.
“L'uomo che dipingeva con i coltelli”
è un libro che ti appassiona, per certi aspetti ricorda “Il profumo” di Patrick Süskind,
i protagonisti (Grenouille nel “Il
profumo”, Dmtrj, Scile)
sono dei disadattati che vivono il proprio incedere con un grande malessere
interiore.
Bravo l'autore nelle descrizioni dei colori, riesce con metafore e similitudine
a materializzare immagini che dalle pagine si trasferiscono nella mente del
lettore, creando così dei veri e propri Flashback. Ma di contro si denota una
mancanza di descrizioni nei momenti cruciali della narrazione, una pecca che
purtroppo si sente alla fine della lettura, lasciando un po' di amaro in bocca.
Note biografiche dell'autore:
Marco Mazzanti, artista, scrittore e libero pensatore, è cresciuto leggendo le
fiabe di William B. Yeats e coltivando la passione per tutto ciò che riguarda
il “piccolo popolo”.
Ama leggere, scrivere, disegnare o dipingere con l'acquarello ascoltando la
musica. Collaboratore della rivista Historica – Il
Foglio Letterario, gestisce un proprio blog – www.mmushroom.splinder.com – in
cui intervista scrittori, editori ed artisti.
Katia Ciarrocchi