Cuba libre. Vivere e
scrivere all'Avana
di Yoani Sánchez
Traduzione
di Gordiano Lupi
Rizzoli
Pagg. 237
ISBN: 9788817030526
Prezzo: € 17,00
Yoani Sánchez è un strana dissidente: non denuncia, non
attacca, non contesta. Semplicemente racconta nel suo blog cosa significa
vivere oggi nel regime comunista di Cuba: la difficoltà di fare la spesa e la
fame cronica, l'arte di ripararsi gli elettrodomestici guasti, la lotta per
leggere le vere notizie tra le righe del giornale di partito, la paura del
ricovero in ospedale dove manca anche il necessario per sterilizzare, la
convivenza forzata con la propaganda che si insinua nei media, nelle piazze e
nelle scuole, il panico quando arrivano le convocazioni della polizia, la
preoccupazione per gli amici in carcere, la nostalgia per i tanti che sono
fuggiti e la delusione per tutti quelli che hanno smesso di credere al futuro.
Ma soprattutto sfata il falso mito dell'efficienza castrista e descrive, tra
tenerezza e rabbia, la frustrazione per le potenzialità inespresse e i sogni
perduti di chi, come lei, è nato nella Cuba degli anni Settanta e Ottanta e si
ritrova rinchiuso in un'utopia che non gli appartiene. Di questa generazione Yoani è diventata l'inconsapevole portavoce, e il suo blog,
che ha fatto il giro del mondo è ora un libro. Yoani Sánchez
si definisce una semplice cittadina, ma in realtà è una vera rivoluzionaria,
una donna che lotta con tutte le sue forze per far conoscere le se idee
all'interno di una società che non ammette anticonformismo. Le sue parole sono
frecciate ironiche che danno vita a un blog molto frequentato come Generación Y e servono da stimolo per inaugurare un nuovo
corso per l'ultimo baluardo comunista. Purtroppo i suoi commenti vengono letti
soltanto all'estero, perché a Cuba il
blog risulta oscurato ed impossibile collegarsi.
Note biografiche dell'autore:
Yoani
è laureata in filologia, vive all'Avana, è appassionata di informatica e lavora
nella redazione telematica della rivista indipendente Desde
Cuba (http://www.desdecuba.com/). Il suo blog (http://desdecuba.com/generaciony_it) fa discutere perché racconta le frustrazioni quotidiane e le
ordinarie mancanze di una Cuba al di là delle ideologie. L'autrice definisce Generación Y come “un blog ispirato a gente come me, con nomi
che cominciano o contengono una y greca. Nati nella Cuba degli anni Settanta - Ottanta, segnati dalle scuole
al campo, dalle bambole russe, dalle uscite illegali e dalla frustrazione”.
Yoani nasce a Cuba nel 1975. Nel 1995 si specializza
in letteratura spagnola, filologia ispanica e letteratura latinoamericana
contemporanea, nonostante la nascita di un figlio. Dimostra un caratterino
niente male discutendo una tesi incendiaria dal titolo Parole sotto pressione.
Uno studio sulla letteratura della dittatura in Latinoamerica.
Terminata l'università, comprende che il mondo degli intellettuali e dell'alta
cultura non è cosa per lei, ma soprattutto non ha la minima intenzione di fare
la filologa. Nel 2000 si impiega presso la Editorial Gente Nueva
e comprende che con il salario di Stato non può mantenere una famiglia. Decide
di continuare il lavoro statale ma si mette dare lezioni (illegali) di spagnolo
ai turisti tedeschi che visitano L'Avana. Non è la sola. Molti ingegneri
preferiscono guidare un taxi che fare il loro mestiere, alcune maestre tentano
di impiegarsi negli alberghi e nei negozi per turisti puoi essere servito da un
neurochirurgo o da un fisico nucleare. Nel 2002 Yoani
decide di emigrare in Svizzera, ma dopo due anni torna in patria, forse per la
nostalgia della sua terra, anche se amici e familiari sconsigliano il rientro.
Nel 2004 fonda, insieme a un gruppo di cubani che vivono sull'isola, la rivista
di cultura e dibattito Consenso. Tre anni dopo lavora come webmaster e
giornalista del portale Desde Cuba. Yoani vive all'Avana insieme al giornalista Reinaldo Escobar e con lui divide la sua esistenza da oltre
quindici anni. Può dirsi più informatica che filologa, ma la sua cultura
letteraria è molto utile nel 2007, quando comincia l'avventura del Blog Generacion Y, definito come “un esercizio di codardia”,
perché è uno spazio telematico dove può raccontare la sua realtà e dire ciò che
è vietato sostenere nella vita di tutti i giorni.
I suoi brevi racconti sono dei bozzetti a metà strada tra la metafora e il
realismo più crudo, immersi nella vita quotidiana delle due anime di Cuba,
ricchi di riferimenti a scrittori del passato dimenticati dalla cultura
ufficiale, come Padilla, Cabrera
Infante, Arenas e Lima. Yoani
sogna una Cuba trasformata in un luogo dove ci si possa fermare a un angolo e
gridare: “In questo paese non c'è libertà di espressione!”. Perché vorrebbe
dire che le cose sono cambiate e si può cominciare a pronunciare la parola
libertà. Si dichiara disponibile a scambiare gli alimenti somministrati con la
tessera del razionamento alimentare per una cucchiaiata di diritti civili, una
libbra di libertà di movimento e due once di libera iniziativa economica.
Percorre le strade di due città diverse, quella dei membri del partito, dei
generali, dei dirigenti di Stato e quella della povera gente che vive nella
desolazione dei quartieri periferici, nelle casupole cadenti e nei rifugi
costruiti per i senza tetto. Vive un'utopia che non è
più la sua e non vorrebbe lasciarla in dote ai suoi figli, analizza le
contraddizioni di chi fatica a mettere insieme il pranzo con la cena ma sogna
vestiti di marca e profumi. Assiste alle fughe di personaggi famosi e di
semplici cittadini esasperati, critica il governo per le promesse disattese,
ricorda il passato e analizza lo stato deplorevole della cultura di regime. Yoani si scaglia contro il doppio sistema monetario e narra
la realtà del mercato nero, unica fonte di sostentamento, perché la maggioranza
dei cubani vive di ciò che i venditori informali portano nelle loro case.
L'informazione di regime è un altro bersaglio da colpire, perché non è vero che
tutto è sotto controllo e che i problemi vengono sempre superati da una
rivoluzione solida e forte. Il libro - blog di Yoani Sánchez è uno spaccato di vita che rappresenta con realismo
la Cuba
contemporanea, lontano da condizionamenti ideologici, ma dalla parte del
cittadino che giorno dopo giorno è costretto a inventare il modo per
sopravvivere.
Yoani Sánchez è un'eroina
della nuova Cuba, esponente di una generazione Y che può dar vita a un nuovo
esercito ribelle del cyberspazio, zona franca sicura e inaccessibile che può
trasformarsi in una nuova Sierra Maestra. La guerra delle idee può dare buoni
frutti, perché i dittatori temono chi pensa con la propria testa e non possono
rinchiudere le idee in una galera.
Gordiano Lupi