AUTORI VARI
VELENO
10 storie per non dormire
a cura di Vincenzo Spasaro
Pag.180 – Euro 15
Edizioni Il Foglio Letterario
www.ilfoglioletterario.it
ISBN 978-88-7606-226-1
I racconti e gli autori: Raffaele Serafini (Spirale), Fabio Lastrucci
(Pozzanghere gelate), Rossella Anelli (Dolci sogni), Luca Barbieri (Ekaton),
Lorenza Ghinelli (La babystter), Giovanni Buzi (La farfalla), Elena Vesnaver
(Il mio cuore è nero), Gordiano Lupi (La villa dei lamenti), Maurizio Cometto
(Via da Magniverne) e Marco Crescimbeni (Perché i topi non tornano).
In
cauda semper stat venenum
di
Vincenzo Spasaro
“Qualche volta vieni a deporre corone di
alloro laddove,
nei delicati mattini grigi, la luce del
sole brilla debolmente.
Laddove, tra i cancelli di ferro del
fato, vive il mio silenzio.”
Jacula,
‘In cauda semper', 1969
Era
il millenovecentosessantanove quando gli Jacula recitavano l'oscura litania di
‘In cauda semper'. Fuori, nelle
strade, erano la contestazione giovanile, le speranze di un mondo più colorato,
le contraddizioni di un boom economico difficile da maneggiare, il freddo di
anni che sarebbero presto divenuti pesanti come il piombo. Al buio delle
cantine o invisibili negli studi musicali di Londra, quei tre musicisti
italiani più, udite udite, un medium che secondo la leggenda traeva dalla sua
trance melodie oltremondane, si dedicavano a segnare percorsi iniziatici e
strade oscure. E un po' in omaggio a quelle sonorità tese ed emozionanti che
hanno aperto un cammino artistico nell'oscurità, ma soprattutto a uno spirito anche
oggi forzatamente underground, che nasce questa raccolta di racconti.
Il veleno è sempre nella coda. Be', qui di code ne abbiamo dieci e di
veleni un'infinità. Il clima sociale pare distante anni luce da quello di fine
sessanta, immerso com'è nell'odierno qualunquismo volgare e desolante che tutto
diluisce e divora, e di underground credo si senta un po' il bisogno. Per
underground, badate bene, intendo semplicemente voci libere, creative, forzatamente
lontane della pastoie di meccanismi editoriali tribali e asfittici. Perché a
questi ragazzi auguro invece di tutto cuore di uscire un giorno dalle cantine
in cui sono rinchiusi per vedersela vis à vis con i cosiddetti grandi, facendo
a cazzotti senza doping per vincere o
perdere con lealtà.
Il veleno è sempre nella coda. Quest'antologia vuole essere anche e
soprattutto una sorta di consuntivo dopo quasi quattro anni di lavoro appassionato
su ‘Fantastico e altri orrori'. Un punto fermo da mantenere per guardarsi un
attimo indietro e ricominciare magari con rinnovato entusiasmo. Una coda in cui
autori già collaudati nella collana si possano confrontare e accompagnare ad
autori esterni e ad esordienti assoluti. Una coda spero velenosa.
Troverete
qui di seguito dieci racconti dell'angoscia. Tensioni gotiche, erotiche,
fantastiche, psicologiche, gialle. Incontrerete gente proveniente da
tutt'Italia, che fa del veleno letterario la sua passione e si diverte a creare
quella suspense che da sempre avvince chi ascolta le storie ai fuochi di campo
o le legge nella comodità delle camere da letto. Un bello spaccato dell'Italia
del racconto di genere: variegato per stile, sceneggiatura e freschezza di
trame, questo magma incandescente ribolle oggi di frustrazione ed entusiasmo dai
blog e dalle riviste ed è pronto per venire in piena luce. Si tratta di
esordienti assoluti o narratori che si sono creati un piccolo seguito negli anni,
ma mai di scrittori affermati. E non è certo la notorietà che qui importa. Quel
che conta è quanto veleno sappiano inoculare.
Eccoli
di seguito, i nostri dieci autori velenosi.
Luca
Barbieri,
spezzino, viene dal mondo della sceneggiatura di fumetti. Per noi del Foglio ha
già pubblicato il violentissimo ‘Five
fingers- cinque dita', dedicato all'epopea di un west inteso come scenario
mitologico della frontiera. E che sappia tenere alta la tensione lo potreste
capire anche solo divorando ‘L'antico
credo degli insepolti' (1), piccolo capolavoro del terrore epico. Qui lo
troviamo alle prese con un orrore fantastico di stampo prettamente americano,
un ‘Ai confini della realtà' in nero
che ha in Bradbury (appunto) il suo padre nobile.
Marco
Crescimbeni è
bresciano di nascita ma è diventato psicologo a Trieste. Anni fa, ancora
giovanissimo, ci spedì dei racconti. Io gli risposi che aveva stoffa ma doveva
migliorare molto. Lui stranamente non se la prese e pensò a migliorare. Oggi
pare stia iniziando a togliersi le prime soddisfazioni vincendo o arrivando
finalista a vari premi. Per noi ha scritto questo splendido ‘Perché i topi non tornano', racconto allucinato,
sceneggiato alla grande e graziato da una vena umoristica mai banale.
Triestina
è anche Elena
Vesnaver, di
cui tempo fa lessi due bei racconti lunghi, ‘La faccia nera della luna' e ‘Sixta
pixta rixta xista', editi da Magnetica e caratterizzati da un'ottima
capacità di indagare l'animo umano fin nei suoi lati più oscuri. Sopra ‘Il mio cuore è nero' aleggia una
tensione palpabile che sfocia in un erotismo cupo e violento. Quest'autrice
possiede uno stile molto personale, inconfondibile: i suoi orrori sono sempre
psicologici e per questo, a mio avviso, molto più inquietanti.
Fabio
Lastrucci è il
tipico gentiluomo napoletano d'altri tempi, ed è facile immaginarselo in tuba e
pince-nez aggirarsi in calesse per una Napoli ottocentesca. Dotato di un'ironia
leggera e suadente che di solito trasferisce nei racconti (scovate assolutamente
il capolavoro “La meccanica
dell'ambaradan”, se ci riuscite), oggi si sta affermando come autore di
romanzi fantasy. Fabio per noi si è messo in discussione: ‘Pozzanghere gelate' è un racconto fatto di istantanee, odori e
colori. Una narrazione nerissima che si inerpica sui caldi monti estivi come
nelle gelide soffitte della mente.
Dalle
lande dell'Emilia proviene invece Rossella Anelli,
narratrice che con il suo chick lit ‘Single
per forza' (2) è riuscita a valicare il muro dell'underground per proporsi a
una platea ampia, stabilendo un rapporto di empatia con il pubblico femminile
proprio per la sua attenzione sincera, seppure venata di grande ironia, per il mondo complicato delle donne moderne.
Ho sempre ritenuto che Rossella fosse ben più che una scrittrice umoristica e pertanto
in grado di variare i suoi registri con successo. Per questo le ho proposto di
cimentarsi nell'orrore, e lei ci ha ripagato con ‘Dolci sogni', un racconto serrato e oscuro dove, abbandonati i
territori usuali dell'ironia, si inoltra con estrema efficacia in una storia di
violenza domestica da incubo.
Di Raffaele Serafini so davvero poco, se non che è friulano e
ama nascondersi dietro pseudonimi. Se ne è uscito fuori con il pezzo più
fantastico del lotto. Una fantasia tesa ed efferata, eppure chirurgica nel
procedere spedita verso i reami dell'orrore partendo da coordinate pesantemente
erotiche e sensuali. Anche qui siamo di fronte a un pezzo di bravura per
varietà di idee, un lavoro che salta a piè pari le soluzioni più semplicistiche
per giocare invece al gatto e topo col lettore.
Gordiano
Lupi, toscanaccio,
editore, narratore e appassionato di b-movies, si muove in territori a lui
consueti. Per la nostra collana aveva già pubblicato un bel libro di storie a
metà tra l'orrore e la denuncia sociale
(3) dove una Cuba appassita e dissanguata è sfondo ideale per le gesta di
spietati assassini seriali. Il suo amore
per i film italiani di genere stavolta viene fuori per intero nel dipingere un
quadro di agonia che non avrebbe sfigurato in ‘La casa delle finestre che ridono' e ci riporta indietro a quegli
anni 70 gravidi di fantasia e genialità.
Lorenza
Ghinelli,
giovanissima romagnola, ha da poco pubblicato per Il Foglio un horror sui
bambini (4), tema da sempre adatto alle scorribande della fantasia lanciata a
briglia sciolta. Quando le ho proposto di scrivere sulla distanza breve, non
sapevo bene cosa attendermi perché non l'avevo mai vista alla prova del
racconto. Invece Lorenza ha tirato fuori una perla compatta e brillante che alza
decisamente il tiro rispetto al pur buon romanzo. Un lavoro giocato sulle
assenze e sui silenzi, sulle ombre in fondo alle scale. Un'autrice che migliora
continuamente.
Ed eccoci
al viterbese Giovanni
Buzi. Giallista atipico,
l'ho definito nell'introduzione alla ‘Signora
dalla maschera d'oro', thriller arcano e sanguinolento da pochissimo uscito
nella nostra collana. Forse Giovanni è un po' la stella di questo pugno di
autori, essendo un vincitore del concorso del Giallo Mondadori. E la sua
atipicità è dovuta al gusto perverso per un erotismo violento e tragico (5) fino
al paradosso (come in ‘Uragano',
Delos Books), ma anche alle accelerazioni splatter che talvolta mette in campo
con molta ironia (6). Ed è in grado, quando vuole, di scrollarsi di dosso anche
questa pelle, come nel racconto che qui ci presenta e dove dialoghi serrati e spumeggianti
dettano legge insieme a un'atmosfera paradossale e irriverente.
Chiudo
con uno dei miei autori preferiti in assoluto, quel Maurizio Cometto che va prendendo ormai da tutti i
critici del settore complimenti a piene mani e che spero non tarderà a ricevere
dal grande pubblico il successo che merita. Maurizio, nascosto nella sua
tenebrosa Torino, ha da tempo individuato uno stile talmente raffinato, incisivo
e personale da incantare (7). Il racconto qui presente è inserito nell'appassionante
saga di Magniverne, l'immaginario paese catalizzatore di molte delle sue
avventure più stranianti e fantasiose. Si tratta di una storia sospesa e
angosciante, fatta di attese e di nervi scoperti che saprà stupirvi e
sconcertarvi.
Di
sicuro questi narratori meritano che venga data loro una possibilità per
spiccare il volo e sento che prima o poi, uno o tanti che siano, sapranno
coglierla. Se sono qui è perché non
hanno santi in paradiso, e allora che partano per andarsela a giocare ad armi
pari.
In cauda stat venenum. Sempre.
1) Luca Barbieri, ‘Five
fingers- cinque dita', Il Foglio, 2008
2) Rossella Anelli,
‘Single per forza- i signori dell'Anelli', Il Foglio, 2005
3) Gordiano Lupi, ‘Orrori
tropicali', Il Foglio, 2006
4) Lorenza Ghinelli, ‘Il
divoratore', Il Foglio, 2008
5) Giovanni Buzi, ‘La
signora dalla maschera d'oro', Il Foglio, 2009
6) In ‘Sex condicio', autori
vari, Il Foglio, 2007