La bussola di Noè di Anne Tyler, Guanda
Ancora
una storia minimalista dell'agrodolce Anne Tyler
«La bussola di Noè» (titolo originale: Noab's Compass, Guanda, pp.253, euro 16, traduzione di Laura Pignatti) è il nuovo romanzo agrodolce della scrittrice
statunitense Anne Tyler che nel 1989
ha guadagnato il Pulitzer Prize
col suo undicesimo romanzo «Lezioni di respiro» e che continua a mietere
successo con la sua impietosa ironia, costellata da intuizioni illuminanti.
Questa volta protagonista maschile è un uomo in tono minore, Liam Penniwell, un forzato al
pensionamento che – sessantenne – con l'accorpamento delle due quinte
elementari, dove insegnava a Baltimora, perde il posto, soffiatogli da un
maestro più giovane. Ma Liam non fa tragedie,
rassegnato alla legge della vita, poiché sa bene, per esperienza, che in queste
fusioni qualcuno deve rimetterci le penne. Anzi, l'idea della pensione dai più temuta come una fase mortificante della vita, lo
induce a fare progetti “con un entusiasmo che non provava da anni”. Ora spera
di potersi dedicare alle sue letture, riconquistando spicchi di vita perduta.
Comincia col cambiare casa, scegliendo un
appartamentino in zona popolare. E mal gliene incolse, perché uno sconosciuto
lo aggredisce di notte con un colpo alla testa, regalandogli un amaro risveglio
in un letto d'ospedale. Amnesia assoluta dell'accaduto per lo sventurato
insegnante che ha completamente rimosso l'incidente, divenendo ossessivo nei
confronti della memoria. Quella rimozione del fatto doloroso equivale, ai suoi
occhi, a un furto di un pezzetto della sua vita. L'agognata solitudine su cui
tanto aveva costruito speranze, gli è sempre più insidiata dalla seconda moglie
da cui aveva divorziato, dalle figlie che gli ronzano intorno, la primogenita
corredata di prole nata e nascitura. Kitty, la figlia
minore decide addirittura di stabilirsi in pianta stabile a casa sua, visti i
litigi con la madre. Non c'è pace per l'anziano professore che si figurava di
trascorrere l'incipiente vecchiaia soprattutto a pensare, visto che”per il suo
ultimo lavoro aveva usato a malapena il dieci per cento del suo cervello”.
Per soprammercato, come se non bastasse, c'è l'incontro con Eunice,
una prosperosa e ingenua ragazza, complessata dal non aver potuto mettere a
frutto la sua laurea in biologia, contentandosi del ruolo di “rammentatrice”,
ovvero di memoria esterna ad un anziano imprenditore che sta diventando
smemorato, prendendo per lui appunti alle riunioni e ricordandogli impegni e
scadenze, ma anche i nomi dei clienti per mascherare il suo increscioso
deficit. Alla Tyler piacciono queste situazioni surreali a cui sa regalare
normalità, divertendo il lettore. E così Liam che
pensava di aver definitivamente chiuso con amore e sesso, si sente preso da
questa donna che potrebbe essergli figlia. Quindi non mancano certo le note
divertenti, viste le continue intrusioni nel bilocale delle donne di famiglia,
tutte prese dal procurargli una nuova occupazione. Eunice
si spinge addirittura a confezionargli un curriculum, divenendo irritante con
le sue pressanti e non richieste premure.
Al sopraggiungere dell'estate, l'amore si scioglie, finisce nel nulla, ultimo
raggio di sole nella vita spenta e monotona dell'insegnante in pensione. Quando
meno ce lo saremmo aspettati, il nostro professore – che aveva prestato
servizio alle scuole elementari, ma in realtà vantava una laurea in storia e
filosofia-, sente spontaneamente l'esigenza, non più manipolato e pressato da
altri, di svolgere il ruolo di zayda che nella lingua
yddish, significa maestro d'asilo. Ed è qui che si
accorge di saperci fare coi bambini piccoli, quasi rinascendo a nuova vita.
Impossibile riassumere degnamente un romanzo della Tyler, costretti a privarlo
delle sue puntatine ironiche, del suo humour dolce-amaro che sa vivacizzare
situazioni apparentemente irrilevanti, traducendo in personaggi succosi uomini
e donne che sarebbero di per sé antieroi. Già in «Turista per caso», divenuto
poi soggetto di un celebre film, o in «Un amore paziente” o ne
«La figlia perfetta» avevamo rilevato gli stilemi puntuti di questa originale e
vivacissima autrice.
Grazia Giordani
www.graziagiordani.it