LO SQUALO
di Peter Benchley
©Arnoldo Mondadori
Editore – Oscar Bestsellers Mondadori 1974
ISBN 88-04-35002-4 Pag. 291 € 7,00
Dopo aver conosciuto “Lo squalo” attraverso i film girati da
Spielberg, ho trovato questo vecchio volume in una vendita di libri usati e,
incuriosita, l'ho acquistato.
Leggendolo, la prima grande e sostanziale differenza che si nota,
è che il romanzo non è incentrato sulla presenza ossessiva, mostruosa del
pescecane. Anzi, proprio grazie all'apparizione improvvisa dello squalo sulla
spiaggia di Amity, vengono a galla tensioni, problemi
insoluti, faccende nascoste fra i personaggi che popolano la cittadina.
Lo squalo viene descritto con perizia, con termini adeguati e
studiati, così come tutto ciò che riguarda le imbarcazioni e il mare; ciò
rivela la ricerca intrapresa dall'autore per scrivere cose appropriate.
Non è quel mostro di cui si vede solo una pinna del film, per poi
apparire in tutta la sua deludente integrità; nel libro si ha a che fare con un
vero, meraviglioso, enorme essere vivente.
Colpiscono i sentimenti provati dai vari personaggi: la moglie del
capo della polizia, insoddisfatta della propria vita, che si aggrappa a uno
scampolo di gioventù per ritornare a vivere.
Il capo della polizia, coscienzioso, ma che purtroppo ha le mani
legate dal politico di turno.
Lo stesso politico, finito in un giro losco, ma che alla fine
viene ravveduto nella sua immagine di meschino e mediocre sindaco.
E tutto questo pare risalire dal fondo, proprio grazie, o
purtroppo, alla comparsa dagli abissi dell'enorme squalo; quasi che dall'oceano
i “mostri” sputati fuori siano ben più di uno.
Ognuno è alle prese col suo personale mostro da combattere.
Unico neo, non so se per colpa dell'autore o del traduttore poco
accorto, fanno la loro comparsa degli errori grammaticali.
Anche se ciò non toglie la bellezza del romanzo che, per gli
amanti del genere, è un vero gioiello.
©Miriam Ballerini