Il testamento di
Salvatore Siciliano
di Salvatore Cobuzio
Fazi Editore
Narrativa romanzo
Pagg. 213
ISBN 9788864111001
Prezzo € 16,50
“Fate attenzione, perché è molto facile alterare la
verità“, queste sono le parole di Salvatore Cobuzio
riferendosi al mondo di internet e dei social network,
ma partiamo dall'inizio.
Salvatore Cobuzio,
web marketing manager e manipolatore della rete per professione ha esperienza
in alterazioni mediatiche, da qui prende vita il suo libro d'esordio Il testamento di Salvatore Siciliano,
una visione romanzata (anche se non mancano riferimenti biografici), di come
sia facile “manovrare” l'opinione pubblica, contaminare le informazioni,
alterare la verità per chi abbia le capacità e sia tecniche che economiche.
Il romanzo è incentrato tutto sul testamento di Salvatore Siciliano diffuso
sulle pagine di face book, dove il protagonista dispone i suoi averi
(guadagnati in malo modo mediatico) a favore di familiari e affetti.
Un gruppo di amici risaliranno a quella che si rivela una sconvolgente realtà:
la verità può essere facilmente alterata, l'opinione pubblica manovrata e noi poveri
“cretini” navigatori
permettiamo di essere guidati come marionette, abboccando come pesci a tutto
ciò che vogliono farci credere.
Un libro interessante, dalla narrazione fluida che lascia
perplessi solo perché alla fine ci si chiede: “Ma siamo veramente così ingenui? “
Vi riporto uno stralcio dell'articolo su La Repubblica.it
di Benedetta Perilli
Una delle incursioni più controverse
arriva però lo scorso 14 dicembre, poche ore dopo l'aggressione di Massimo
Tartaglia ai danni Silvio Berlusconi durante un comizio a Milano. In una sola
notte spuntano su Facebook gruppi da 2 milioni di
iscritti a sostegno del presidente del Consiglio. Si scopre presto che dietro a
quel giallo si nasconde una sorta di tratta degli utenti. Quelle che prima
erano pagine a sostegno dei terremotati d'Abruzzo, sono diventate spazi di
solidarietà per Berlusconi con un semplice cambio di nome del gruppo da parte
degli amministratori. Si pensa ad hacker assoldati dal Pdl,
a estremisti di destra e tutti si domandano chi ci sia dietro alla scandalosa
operazione. Il mistero lo rivela di nuovo lui, Cobuzio
o se volete Alessandro Rossi, ovvero lo pseudonimo scelto per amministrare
quegli spazi. “Non avevo alcun tipo di intento politico ma
credevo, insieme ai miei collaboratori, che da quella vicenda l'Italia uscisse
molto male agli occhi dell'opinione pubblica internazionale. Il fatto
che fossero sorti gruppi a sostegno di Tartaglia dava un'immagine politicamente
e umanamente distorta del nostro paese. Così abbiamo cambiato nome a un gruppo
con 700mila iscritti per dimostrare che il gesto andava condannato. Poi però l'operazione è stata politicamente strumentalizzata e uno
dei miei collaboratori ha ricevuto anche minacce di morte”.
Che
dire ancora? Vi lascio con una citazione: “Al mondo non ci
sono che due modi per fare carriera: o grazie alla propria ingegnosità o grazie
all'imbecillità altrui. (Jean de La Bruyère)”
, e la curiosità di leggere un libro che lascia spazio a molte riflessioni e
considerazioni su politica, interessi multinazionali, potere ma soprattutto
sulla libertà non libertà di internet.
Salvatore Cobuzio è nato a Siracusa nel 1978. Dopo un
master in Marketing & Comunicazione d'Impresa, ha lavorato come web
marketing manager presso gli studi di Cinecittà. Facebook
– il testamento di Salvatore Siciliano è il suo esordio nella narrativa. Vive e
lavora a Roma.
Katia Ciarrocchi
www.liberolibro.it