La
Reggia di Colorno
di Renzo Montagnoli
Colorno è un piccolo paese in Provincia di
Parma, abbastanza vicino al fiume Po, che fa da confine naturale fra l'Emilia e
la Lombardia. E' zona della bassa con fiorente agricoltura e con la presenza
alcune attività industriali anche se di piccola e media entità. Tutto sommato sarebbe uno dei tanti insediamenti che
prosperano nel nostro paese nel più completo anonimato se la storia invece non
gli avesse riservato una posizione privilegiata. Di origini piuttosto antiche –
sicuramente prima dell'anno mille – ebbe la fortuna di diventare un avamposto
strategico per difendere la città di Parma dalle possibili insidie e invasioni
provenienti dal nord. Sarebbe rimasto tuttavia un borgo come tanti se Francesco
Sforza, nel 1458, non lo avesse ceduto al nipote Roberto Sanseverino,
e fu proprio questa casata a elevarlo progressivamente di rango, soprattutto
con Barbara Sanseverino, che finì poi tragicamente la
sua esistenza, decapitata per ordine del signore di Parma, Ranuccio
Farnese, le cui mire sul piccolo feudo era note a tutti, e che cercò di
coinvolgere in una presunta congiura anche il duca di Mantova Ferdinando
Gonzaga, che non esitò a prendere le armi per avviare
una guerra il cui inizio fu tuttavia scongiurato dalla mediazione del papa Clemente
VIII e dai re di Francia e di Spagna.
L'opera di Barbara, donna illuminata,
volse a elevare il paese da semplice avamposto a vera e propria corte, il che
implicò l'edificazione di chiese, palazzi, fra i quali la cosiddetta Reggia di Colorno, il cui antistante giardino era già stato delineato dal suo predecessore Roberto.
Il Farnese, impossessatosi di Colorno,
provvide ad accrescere la Reggia e l'edificio assunse una forma
pressoché uguale all'attuale. Le torri, in precedenza merlate, mutarono la forma
e s'innalzarono, la facciata sulla piazza si impreziosì
con un portale, si accrebbe ulteriormente lo stupendo giardino.
Con l'estinzione della dinastia dei
Farnese si entrò in un periodo buio, di decadenza, che venne
tuttavia interrotta con l'insediamento nel 1740 del duca Filippo di
Borbone; vennero effettuati così
interventi di straordinaria manutenzione, abbellimenti e accrescimenti che riportarono
la Reggia all'antico splendore, Reggia che in epoca napoleonica venne dichiarata
residenza imperiale.
Il periodo d'oro continuò dopo la
restaurazione con Maria Luigia d'Asburgo – Lorena, ma con l'avvento dell'unità
d'Italia riprese la decadenza, sempre più accelerata al punto che nel 1870,
acquistata dal Comune di Parma, la Reggia venne
parzialmente adibita a Ospedale Psichiatrico e in tale funzione rimase a lungo.
E' solo a partire
dagli anni '70 che, preso atto del tesoro esistente e così mal ridotto,
si avviano restauri volti a ridare all'edificio e al suo giardino l'antico
splendore, tanto che ha potuto essere riaperto al pubblico, diventando anche
sede di mostre importanti.
Considerati gli interventi effettuati
in diverse epoche, la Reggia di Colorno è
contraddistinta da numerosi stili. Così il lungo porticato che si affaccia sul
torrente Parma risale alla fine del 1600, mentre la grandiosa scalinata del
lato opposto e che scende al giardino è della metà del XVIII secolo. Da
fortezza di difesa a palazzo il passo non è stato certo breve, ma all'interno
si respira un'aria sontuosa data dalle sale da parata del piano nobile, già
appartamenti ducali, e
dalla Sala Grande, tutte ornate di stucchi, di affreschi e caratterizzate dai
pavimenti in un meraviglioso marmo policromo. E non mancano le cineserie, cioè
due salottini tappezzati con carte dai disegni esotici, autentica passione
della duchessa Luisa Elisabetta, figlia del re di Francia, che in Reggia dimorò
con il marito Filippo di Borbone nella seconda metà del XVIII secolo.
Dalla parte opposta alla reggia c'è la grande cappella ducale di San Liborio, con lo stupendo coro in legno, l'altare maggiore, il pavimento in marmo
policromo, con affreschi e dipinti di
Domenico Muzzi, Antonio Bresciani e Giuseppe Baldrighi; un cenno a parte va al suo organo monumentale
della fine del XVIII secolo, costituito da 2.898 canne in stagno, opera dei
famosi Serassi di Bergamo. Completamente restaurato, viene utilizzato ogni anno in settembre nella rassegna
concertistica “Serassi – L'organo ritrovato”.
L'altra meraviglia della reggia è il
giardino, una perfetta sintesi fra il settecentesco giardino all'italiana e
quello inglese, con una grande fontana circolare e numerosi giochi d'acqua. Sia pure nella sua più ridotta dimensione di 24.000 metri quadrati
è quasi inevitabile l'accostamento a quello di Versailles.
Come e quando visitare
Percorso di visita:
Piano Nobile,
Cappella di S. Liborio e Appartamento nuovo del Duca
Ferdinando di Borbone.
L'itinerario non comprende il giardino storico, aperto dalle ore 7.00 al
tramonto con ingresso gratuito
Orari di apertura:
Dicembre, gennaio e febbraio: sabato, domenica e
festivi ore 10-11-15-16-17; da martedì a venerdì per gruppi su prenotazione
Marzo e novembre: da martedì a venerdì ore 11-15; sabato, domenica e festivi ore 10-11-15-16-17
Da aprile a ottobre: da lunedì a venerdì ore 10-11,30-15-16,30; sabato
ore 10-11-15-16-17; domenica e festivi ore
10-11-12-15-16-17-18
Giugno: Da Martedì a Venerdì mattino: 11.00 -pomeriggio: 16.00
Sabato, domenica e festivi mattino: 10 e 11
-pomeriggio: 15 – 16 e 17
Lunedì chiuso/non festivo
Luglio e agosto: sabato, domenica e festivi ore
10-11-15-16-17; da martedì a venerdì ore 11-16;
Visite guidate:
Intero: € 6,50
Ridotto: ragazzi dai 7 ai 18 anni, adulti oltre i 65
anni, card Castelli del Ducato di Parma e Piacenza, soci FAI, studenti
universitari con tesserino e soci Touring € 5,50
Gruppi (almeno 15 persone) e scolaresche in visita
d'istruzione: € 4,50
Omaggio: bambini da 0 a 6 anni, 1 accompagnatore per
gruppo, portatori di handicap con un accompagnatore, 2 insegnanti ogni 15
alunni in visita di istruzione, giornalisti con tesserino in corso di validità,
sconti card Viviparchi
Famiglia: 2 adulti + 1 bambino fino a 14 anni di età €
13.50
Famiglia: 2 adulti + 2 bambini fino a 14 anni di età €
18.00
Famiglia: 2 adulti + 3 bambini fino a 14 anni di età €
22.50
Se capitate a Parma, pertanto, non
dimenticate una puntata a Colorno (la distanza è
breve, sono all'incirca una ventina di chilometri, e
il tempo necessario per la visita della Reggia e del Giardino è di non più di
due ore).
Dove mangiare
L'Emilia è nota per l'eccellente cucina
e quindi si può andare sul sicuro. Prosciutti, culatelli, tortellini e
quant'altro costituisca una grazia per il palato sono di casa.
Per informazioni al riguardo, cliccare
sul link che segue:
http://www.parmaincoming.it/ristoranti_parma_provincia/parma_provincia.htm
Dove dormire
Anche qui c'è l'imbarazzo della scelta
in cui sarete aiutati cliccando sul link seguente:
http://www.parmaincoming.it/hotel_provincia_parma_alberghi/provincia_parma.htm
E per finire, per ulteriori
informazioni, il link della Reggia di Colorno:
http://www.turismo.comune.colorno.pr.it/page.asp?IDCategoria=2549&IDSezione=18319
La fotografia della Reggia, vista dal
giardino, è stata reperita sul sito del Comune di Colorno (www.comune.colorno.pr.it).