Itinerari
lombardi: il lago d’Idro
di
Renzo Montagnoli
Se
guardiamo l’aspetto lacustre, cioè la presenza di laghi,
soprattutto di grandi laghi, la Lombardia risulta favorita, perché
o in toto nei suoi confini, o in comproprietà con regioni
limitrofe, gode degli specchi d’acqua più estesi in
Italia. Mi riferisco al Lago Maggiore, al Lago di Varese, ai Laghi di
Como e di Lecco, al Lago d’Iseo, al Lago di Garda e al Lago
d’Idro. Quest’ultimo con la superficie di circa 10,9 Kmq.
è senz’altro il meno esteso ed è per la quasi
totalità in provincia di Brescia, mentre in quella di Trento è
ricompresa una piccola superficie, in comune di Bondone, proprio dove
il suo immissario, il fiume Chiese, che nasce dalle pendici
dell’Adamello, amplia il suo corso per dare vita appunto al
lago, la cui origine appare essere glaciale, incassato come è
fra due catene montuose che sembrano precipitare nelle sue acque. Si
tratta di uno specchio lacustre piuttosto piccolo, soprattutto
stretto, tanto da ricordare un fiordo. A differenza degli altri laghi
lombardi le sue sponde non sono interamente percorribili, infatti
quella orientale termina solo dopo 5 km. da Idro e pertanto il
traffico veicolare è particolarmente intenso su quella
occidentale, anche perché la Strada statale 237 del Caffaro
collega Brescia a Tione, in Trentino, e da lì a famose
località di villeggiatura, in primis Madonna di Campiglio. Per
quanto piccolo è interamente balneabile ed è
frequentato da numerosi turisti italiani e stranieri; tuttavia vi
sono fondati timori sula qualità delle sue acque, a seguito di
un progressivo processo di eutrofizzazione, dovuto soprattutto
all’assenza di un collettore fognario, circostanza aggravata
dallo sfruttamento intenso, sia per l’irrigazione, sia per
alimentare la centrale idroelettrica di Carpeneda. Solo durante
l’estate c’è un servizio turistico di navigazione
che collega le principali località, fra le quali degne di
menzione sono:
Idro
Se
non altro perché dà il suo nome al lago.
Anfo
Famoso
per la sua Rocca, un complesso fortificato eretto nel XV secolo dalla
Repubblica di Venezia, di forma triangolare, di cui un lato, lungo
circa 1 Km., si trova in riva al lago, mentre gli altri due si
arrampicano sui versanti orientale e occidentale del monte Censo.
Estesa su una superficie di 50 ettari, nel corso dei secoli la Rocca
fu più volte rimaneggiata e ingrandita, prima da Napoleone
Bonaparte, poi da Giuseppe Zanardelli e infine dal Genio Militare
italiano. Dismessa nel 1975, nel 1993 fu data come concessione
demaniale alla Regione Lombardia, che, provveduto a metterla in
sicurezza, nel 2015 l’ha affidata in gestione alla Comunità
Montana di Valle Sabbia che ne cura le visite guidate nei fine
settimana primaverili ed estivi. Si tratta di un complesso gigantesco
che certamente merita di essere visitato.
Ponte
Caffaro
Frazione
del comune di Bagolino, è posta a nord del lago d’Idro,
in una piana in cui il Fiume Chiese entra nel lago. Vi si svolse il
25 giugno 1866 una famosa battaglia fra i garibaldini e gli
austriaci, ricordata nel vicino sacrario di Monte Suello.
Tuttavia,
non sono solo queste le attrattive turistiche, a parte la
balneazione, ma anche le vicine montagne consentono escursioni
interessanti e aprono squarci su panorami di grande bellezza. In
particolare, presa la strada, sulla sponda occidentale, che porta a
Bagolino, da lì si può raggiungere l’amena piana
del Gaver e risalire, su una strada stretta e ricca di tornanti, il
profilo orografico occidentale fino a raggiungere lo stupendo passo
Croce Domini, con la possibilità di scendere sulla sponda
orientale del lago d’Iseo.
Insomma,
se la modesta superficie del lago può indurre a pensare che ci
sia poco da vedere, ci si sbaglia, perché invece non mancano
interessanti e varie possibilità. Il lago è
raggiungibile da Sud da Brescia con la ex Statale del Caffaro, la
stessa che consente di di pervenirvi da Tione da Nord, con
provenienza da Trento e arrampicandosi attraverso la strada ora più
veloce, grazie alle numerose gallerie, delle Sarche.
Le
fotografie, nell’ordine:
veduta
del lago;
la
rocca di Anfo;
la
piana del Gaver
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